Recensione Fifa 17

Settembre di solito è il periodo dell’anno che gli appassionati di calcio preferiscono: il campionato di calcio è finalmente ricominciato e, sopratutto per i videogiocatori, i conti alla rovescia per i due titoli calcistici giungono al termine;  ma il titolo EA riuscirà a riconfermarsi anche quest’anno come migliore simulazione dedicata al gioco più bello del mondo?

Versione testata: Playstation 4

L’importante in un Viaggio non è la meta, ma il percorso
Impossibile parlare di Fifa 17 senza passare dalla grande novità, insieme al motore grafico, di questa edizione: Il Viaggio. Questa modalità replica il tentativo dello scorso anno di 2K (per la pallacanestro) di proporre una vera e propria storia, all’interno di un segmento abbastanza chiuso come quello delle simulazioni sportive. EA quest’anno ci propone il viaggio di Marcus Rash… Alex Hunter, un ragazzo di colore figlio del leggendario Jim Hunter: l’obiettivo di Alex è diventare un calciatore e seguire le orme del padre nel campionato considerato il più importante al mondo, la Premier League. Non vi vogliamo svelare cosa succederà ad Alex nel corso del suo percorso, ma attraverseremo tutte le fasi fondamentali nella vita di uno sportivo; passeremo dalla paura del debutto nel massimo campionato alla delusione del prestito, fino alla rivalsa e al successo in una delle 20 squadre della Premier a nostra scelta. Oltre all’aspetto in campo potremo decidere il carattere del nostro protagonista; rapportandoci con Gareth Walker (amico d’infanzia di Alex Hunter) o alcuni dei suoi compagni (non tutti purtroppo, a causa di limiti imposti dalla scelta della squadra). In determinati momenti potremo scegliere come interagire con loro tramite una comoda ruota, che agli appassionati di fantascenza ricorderà molto il sistema già visto in Mass Effect (sempre pubblicato da EA). Dando risposte istintive più persone ci seguiranno, ma attireremo le antipatie dei nostri compagni di squadra mentre al contrario, invece, avremo i favori dell’allenatore ma pochi sponsor disposti a bussare alla nostra porta. Ne “Il Viaggio” troviamo poi un sistema di crescita che ci permette di scolpire il giocatore a nostro piacimento; prima di ogni match dovremo affrontare un allenamento, sotto forma di minigioco, e in base a questo alcuni dei nostri attributi cresceranno aiutando ad aumentare la nostra valutazione generale. Questa potrà crescere anche dopo ogni partita; dopo il fischio finale dell’arbitro ci ritroveremo in una schermata che riepilogherà la nostra prestazione in campo e vede un aumento generale delle caratteristiche di Alex. Inoltre, potremo ottenere dei punti da inserire in determinate “perk” che garantiranno un sensibile aumento dei suoi attributi.

Per quanto riguarda il gameplay non c’è nessuna differenza rispetto a quello delle altre modalità di Fifa 17: prima di ogni partita potremo decidere se utilizzare solamente Hunter oppure tutta la squadra, nel primo caso potendo sfruttare una visuale dietro le spalle del giocatore (che sarà possibile comunque modificare a piacimento) e dovremo prestare maggiore attenzione ai movimenti, con la palla o senza, del nostro alterego, pena una bassa valutazione e/o la perdita del posto da titolare. Se questo dovesse succedere il nostro dovere sarà quello di riguadagnarci la fiducia dell’allenatore facendoci trovare pronti e, subentrando al posto di un giocatore, entrare in partita soddisfando le richieste del mister, che variano dal segnare uno o più gol fino all’ottenere una certa valutazione in campo nei pochi minuti a nostra disposizione.

 


Per approfondire:
Fifa 16
 

Fifa 17, però, non è solo Il Viaggio. Oltre alla possibilità di metterci nei panni Alex Hunter potremo infatti affrontare le maggiori competizioni nella modalità Tornei (sia con squadre maschili che femminili, grandi novità dello scorso anno) oppure iniziare una Carriera da giocatore o da allenatore. In questa ci sono ben poche novità rispetto alla scorsa edizione, con i cambiamenti che riguardano solamente l’interfaccia grafica e l’aggiunta del morale della dirigenza: a inizio anno avremo vari obiettivi (tra cui mantenere un certo livello monetario) e man mano che la nostra stagione proseguirà potremo vedere se i nostri capi saranno contenti o no delle nostre gesta. Questa, insieme alla possibilità di osservare l’andamento economico della squadra, è l’unica aggiunta per quest’anno; ci aspettiamo che dalla prossima edizione EA torni a lavorare per rendere la carriera sempre più simile a quanto è possibile vedere in Football Manager.

La potenza dei numeri 10
Uno dei punti di forza di Fifa 16 l’abbiamo trovato, 365 giorni fa, nel suo gameplay solido che richiedeva di pensare prima di agire per evitare sconfitte. Quest’edizione del titolo targato EA porta avanti questa filosofia e, anzi, la migliora portando l’intero comparto ludico su un altro livello rispetto al passato. In Fifa 17 non solo dovremo pensare prima di effettuare giocate ma abbiamo l’obbligo di leggere la situazione e prendere contromosse adeguate. Un esempio pratico? Mettiamo che gli avversari stiano perdendo 2-1 in un match di coppa che li condannerebbe a una bruttissima eliminazione. L’IA avversaria, come prima cosa, farà salire la maggior parte dei giocatori cercando il gol dell’insperato pareggio, scoprendo così la difesa a nostri rapidi contropiedi. Oppure si chiuderà in difesa cercando di non farci segnare nel caso siano loro a essere in vantaggio e dovremo cercare punti deboli tramite il giro palla e gli inserimenti degli attaccanti. Queste situazioni erano già accennate nello scorso capitolo, ma è con Fifa 17 che la serie a nostro avviso compie il definitivo salto di qualità. Questo è possibile grazie al grande lavoro effettuato da EA con l’intelligenza artificiale degli avversari mentre, però, ci aspettavamo molto di più nel comportamento dei compagni. Ci siamo ritrovati spesso a dover chiamare noi gli inserimenti, tramite il tasto L1, oppure a forzare giocate a causa dei pochi movimenti offensivi visti durante le nostre partite. Questo non va a tradursi in un gameplay non soddisfacente, visto che anche a difficoltà elevate non ci ritroveremo a giocare contro delle squadre che faranno lo stesso movimento palla del Barcellona (come accadeva nelle scorse edizioni) ma ogni team rispecchierà il valore dei giocatori che mette in campo. Utilizzando infatti una delle squadre “minori” presenti su disco ci è capitato molte volte di ritrovarci in difficoltà contro le cosiddette grandi, queste compieranno molti meno errori sia nell’impostazione del gioco che durante la fase difensiva mentre, al contrario, sfidando una squadra meno blasonata sarà più facile segnare. Un altro dei cambiamenti nel gameplay effettuati da Electronic Arts riguarda la gestione del pallone: abbiamo parlato prima del dover soppesare la situazione prima di effettuare una giocata, condizione che si verifica anche grazie al nuovo sistema di copertura. Come nella realtà ci saranno giocatori che, per far salire la squadra, dovranno tenere il pallone e proteggerlo dagli attacchi del difensore. Per farlo, una volta in possesso della sfera, l’attaccante dovrà premere il tasto apposito (che nella configurazione Alternativo da noi utilizzata è R1/RB) e questo si metterà con il proprio corpo davanti all’avversario per impedirgli di prenderne possesso. Di conseguenza aumenta il potenziale offensivo di alcuni di giocatori come Ibrahimovic (come se non fosse già letale di suo) oppure di tutte quelle punte alte ma scarse con i piedi (per capirci, quei giocatori “alla Luca Toni”) che aiuteranno a mantenere il pallino del gioco nelle mani della propria squadra. Già lo scorso anno abbiamo fatto i complimenti ad EA per il lavoro svolto sui portieri; in Fifa 16 era già possibile incontrarne di molto reattivi e quasi realistici. Non possiamo che ripetere quanto detto per lo scorso capitolo anche nel caso di Fifa 17: gli estremi difensori sono ancora più realistici ed alterneranno grandi miracoli ad errori clamorosi, proprio come succede nelle partite che è possibile vedere in televisione o allo stadio. Gli interventi del Buffon o Donnarumma di turno sono molto più spettacolari e, soprattutto, non si faranno più “fregare” sul proprio palo, grande problema dello scorso capitolo di Fifa. Uno dei cambiamenti su cui Electronic Arts invece ha spinto durante la campagna promozionale di Fifa 17 è quello riguardante i calci da fermo. In passato i giocatori li hanno giudicati e poco realistici sia per i movimenti effettuati che per la troppa facilità con cui andare in gol nei calci di rigore e nelle punizioni. In un primo momento siamo stati come spiazzati alla vista dei nuovi metodi per battere i calci da fermo ma, dopo aver preso la dovuta confidenza, abbiamo dovuto cedere e riconoscerne l’effettiva superiorità rispetto ai vecchi sistemi. Ora, per calciare i rigori, sarà possibile muovere il giocatore sul pallone scegliendo quanta rincorsa fargli prendere, in modo da influenzare la forza che questi metterà nel tiro e il tempo che avremo per direzionarlo; questo grazie a una comoda freccia che ci indicherà dove tirare mentre l’altezza sarà basata sulla pressione del tasto apposito. Per quanto riguarda, invece, i calci di punizione avremo la stessa meccanica del movimento sul pallone mentre per indirizzare la palla dovremo affidarci alla visuale alle spalle del giocatore come lo scorso anno. Situazione diversa, invece, per i calci d’angolo; una volta che ne avremo conquistato uno avremo a disposizione un mirino che ci aiuterà a indirizzare il pallone in quel determinato punto. Per una battuta, invece, più precisa potremo selezionare un giocatore premendo il tasto L1/LB e muoverlo a nostro piacimento.

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