Recensione Enter the Gungeon

La vita è un insieme di scelte.

È proprio la somma di queste scelte, indifferentemente dal loro esito più o meno positivo, a definirci, a renderci chi siamo. Ma a volte basta un’unica scelta per cambiarci radicalmente, un solo momento sbagliato del nostro passato per segnare per sempre il nostro futuro.

Ma se vi dicessi che esiste una pistola in grado di “uccidere il passato” ? Non rischiereste forse tutto, anche la vostra stessa vita, per poter sistemare quello sbaglio ?

Direi che è chiara la risposta delle quattro figure che si trovano ora ai piedi del Gungeon, il leggendario santuario che contiene al suo interno questa leggendaria pistola, sorvegliata da orde di nemici all’interno del suo labirintico sotterraneo.

 

Un genere bizzarro
Un “Roguelike Twin-Stick Bullet Hell”
Enter the Gungeon, primo gioco dei ragazzi di Dodge Roll Games, è un buon agglomerato di diversi generi che potremmo arrivare a definire “Roguelike Twin-Stick Bullet Hell”.

Gli elementi ci sono tutti: i 5 piani che compongono il Gungeon verranno generati casualmente ad ogni partita, così come il boss alla fine di ciascuno di essi, e la presenza del permadeath costringe a ricominciare dall’inizio ad ogni partita; twin-stick indica semplicemente che potremmo muoverci e sparare utilizzando entrambe le levette analogiche, mentre il termine “Bullet Hell” questa volta non è inteso solamente come una situazione in cui il numero di proiettili sparati è tale da coprire il pavimento, indicando piuttosto che i nemici principali (e in genere i primi che incontrerete) del gioco non sono altro che proiettili antropomorfi, che cercheranno di farvi la pelle imbracciando svariate armi da fuoco.

A venirvi in aiuto, in Enter The Gungeon, ci saranno 3 importanti fattori: la capacità dei vari personaggi di gettarsi in avanti per schivare i proiettili ed oltrepassare baratri altrimenti letali (sfruttare pochi frame di invulnerabilità farà spesso la differenza tra la vita e la morte), i “blank shots” (che rimuovono dallo schermo tutti i proiettili istantaneamente e per qualche secondo, o possono essere usati per condurre ad aree segrete) e, infine, l’ultima interessante capacità comune a tutti i personaggi è quella di poter calciare gli oggetti delle varie aree per creare nuove coperture (ad esempio ribaltando un tavolo), oppure per ottenere un vantaggio tattico, come può accadere calciando un barile di polvere da sparo per farlo rotolare verso un gruppo di nemici.

 

 

I 4 Gungeoneer
Quattro classi per tutti i tipi di giocatori
Gungeoneer” è il termine che definisce chiunque abbia intenzione di entrare nel Gungeon, ed a nostra disposizione saranno presenti fin dall’inizio 4 personaggi. Il primo, perfetto per i neofiti di Enter The Gungeon e di roguelike in generale, è il Marine. La sua capacità di iniziare il gioco con un punto armatura aggiuntivo e il suo addestramento militare (che gli fornisce non solo una maggiore precisione, ma anche un tempo ridotto di ricarica) lo rendono facilmente utilizzabile da chiunque. I giocatori più attenti ai tesori potrebbero invece preferire la Cacciatrice (Hunter), che con la sua balestra infligge danni maggiori all’inizio del gioco, riuscendo spesso a uccidere con un solo colpo svariati nemici. Sarà spesso aiutata dal suo fido cagnolino, in grado (talvolta) di scavare oggetti nascosti o segnalare muri da far saltare in aria.

Una scelta molto aggressiva rimane invece la prigioniera evasa (Convict), che, oltre ad iniziare con un pratico fucile a pompa, può lanciare occasionalmente una molotov, e quando viene colpita si scatena in un impeto di rabbia in grado di aumentare i danni inferti al nemico. L’ultimo personaggio intento a cambiare il proprio passato, nonché quello più adatto ai giocatori esperti, è il Pilota, che compensa il fatto di iniziare con una pistola poco precisa e dallo scarso danno con un grimaldello con una possibilità del 50% di tentare di aprire le casse senza sprecare una chiave, uno sconto ai negozi dovuto alla sua particolare faccia tosta ed infine, da buon contrabbandiere spaziale, con la possibilità di usare due oggetti attivi e di trasportare il 10% di munizioni in più.


Come ti esploro il Gungeon
Un Gungeon un po’ ripetitivo
Enter the Gungeon rivela subito una certa ripetitiva linearità nelle cose da fare, mitigata ovviamente dalle mappe generate proceduralmente: si esplorano tutte le stanze di un piano facendosi strada tra i nemici, si cercano armi o oggetti migliori e si affronta il boss del piano, il tutto nella speranza di sopravvivere per i 5 piani che compongono il Gungeon.

Per offrire ulteriore varietà e dare un senso di progressione nel gioco, è possibile sbloccare diverse funzioni aggiuntive (tra cui un negozio in grado di far comparire nuove armi e oggetti, a patto di pagare con una valuta che solo i boss possiedono), oppure la più esotica (e potenzialmente suicida) possibilità di iniziare da un livello più avanzato. Tuttavia, nonostante tutti gli avanzamenti sbloccati tra le varie partite a Enter The Gungeon, è possibile ritrovarsi comunque in un livello avanzato senza essere riusciti a trovare un’arma adeguata al nostro stile di gioco: è proprio per questo che gli sviluppatori hanno inserito delle aree sicure – come il negozio – dove sarà possibile acquistare armi, munizioni, salute ed altro, oppure gli altari, che, in cambio di un sacrificio di salute, denaro o armi, possono darci dei piccoli vantaggi all’interno del gioco. Ma attenzione a non sfruttarli troppo: alcuni di essi possono maledirvi, e, anche se all’inizio è difficile notare cambiamenti, al crescere della maledizione noterete sempre più spesso dei nemici “arrabbiati” in grado di infliggervi il doppio dei danni.

Verdetto
8 / 10
Più spari, Più respiri!
Commento
Enter The Gungeon è un agglomerato di talento, tra le bellissime colonne sonore, gli ispirati artwork e l'innovativo sistema di gioco, è facile presumere che i sucessivi titoli creati da questo piccolo team americano, "Dodge Roll Games", saranno senza dubbio da tenere d'occhio. La devozione che mi hanno dimostrato durante il nostro incontro allo scorso GamesCom di Colonia ha finalmente preso forma, in questa interessante reinterpretazione e fusione di generi, riuscendo a creare non solo il gioco che volevano farci giocare, ma che loro stessi volevano giocare. Il risultato è questa piccola perla, che pur non essendo priva di difetti, è senza dubbio un'ottimo acquisto per il suo prezzo.
Pro e Contro
Ottima colonna sonora
Non solo riflessi, ma anche tattica
Gran varietà di armi

x Mancanza di Co-Op Online
x Difficoltà non bilanciata, altalenante
x Senso di progressione insufficente

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