Recensione EA Sports UFC 2

Avendo a che fare con il mondo dello sport è difficile non aver mai sentito parlare dell’UFC (Ultimate Fighting Championship), uno degli sport più seguiti negli Stati Uniti. L’UFC unisce una grande teatralità in tutto ciò che circonda i vari scontri alla realtà di quello che accade all’interno dell’ottagono una volta che la porta si è chiusa. Dopo uno scorso capitolo buono ma con una pessima gestione delle prese e poche modalità EA Sports ci riprova con UFC 2. Sarà riuscita la compagnia a far dimenticare agli utenti gli strafalcioni commessi e tornare ai fasti della serie quando era in mano a THQ? Scopritelo nella nostra recensione.

 

Versione testata: Playstation 4

 

 

War Machine
Uno degli aspetti più criticati nel primo EA Sports UFC è stata la longevità. Una volta avviato il titolo ci si poteva cimentare in una modalità carriera molto risicata, avere scontri online con altri utenti o semplici combattimenti uno contro uno con CPU o amici in un match locale. EA Sports ha ascoltato le lamentele dei fan e ha proposto un’esperienza migliore per gli appassionati. Restano le modalità dello scorso capitolo, con una carriera migliorata ma di cui parleremo più avanti, a queste si sono aggiunte alcune novità per aumentare la longevità sia per il comparto singolo che per il multiplayer. Per quanto riguarda il single player oltre alla possibilità di effettuare match normali uno contro uno potremo creare un nostro evento e poi giocarlo, potendo quindi simulare situazioni o card reali come ad esempio la nostra versione di UFC 196 e cambiarne così i risultati. Oltre a questo EA Sports ha aggiunto, come già presente da anni nei titoli sportivi 2K, una modalità di gioco chiamata Eventi Live che permetterà di scommettere, confermare la propria scelta combattendo un match, facendolo finire proprio in quel determinato modo e guadagnare punti, da utilizzare poi nel comparto online su eventi che si terranno realmente. Una della grandi aggiunte della componente offline è la modalità Knockout: l’obiettivo sarà mettere KO l’avversario, in modo molto più facile rispetto a un match normale dando vita a sfide piene d’adrenalina e soprattutto costituirà un allenamento per le varie fasi del match, da quelle difensive a quelle d’attacco.

EA Sports ha posto grande attenzione anche alle lamentele sul comparto online della serie e UFC 2 ha aumentato l’offerta. Oltre a poter competere in match uno contro uno ci si potrà cimentare in Campionati a graduatoria. Questi ricordano molto le “Stagioni” di Fifa 16 il cui obiettivo era vincere sempre più incontri per poter salire di grado ed incontrare avversari sempre più forti. I Campionati non sono l’unica cosa che la divisione canadese di EA ha preso da Fifa e portato sull’ottagono, in questo nuovo capitolo di UFC fa il suo debutto anche una versione rimodellata dell’Ultimate Team. Mentre nel titolo calcistico le varie carte rappresentano i calciatori realmente esistenti in UFC 2 la nostra squadra potrà essere composta da massimo 5 lottatori creati con l’editor del gioco, che dovremo far crescere match dopo match. Ogni vittoria ci garantirà delle monete che potremo spendere nello store per acquistare nuove carte che ci daranno mosse e potenziamenti di vario genere.

Ultima, ma non per importanza, è la modalità carriera che, come abbiamo già detto ad inizio recensione, è stata ritoccata dal team canadese. Una volta avviata per la prima volta verremo portati al menù di creazione dal nostro personaggio e sarà possibile scegliere sia la carriera con un lottatore maschile che con uno femminile. Il nostro alter ego digitale inizierà da The Ultimate Fighter, reality show realmente esistente utilizzato come allenamento dei futuri atleti che faranno poi parte del roster UFC se riusciranno a vincere, e dovrà farsi largo tra una serie di debuttanti fino ad arrivare al premio finale. Una volta superato Ultimate Fighter ci si aprirà la carriera vera e propria con un unico obiettivo: arrivare al titolo di categoria prima del ritiro. Per farlo dovremo combattere contro i nostri avversari, vincere, scalare la classifica e guadagnare sempre più fan allontanando così sempre di più il ritiro. Ogni volta ci verranno proposti alcuni avversari, da un massimo di tre a un minimo di uno in particolari momenti del gioco, e potremo accettare in base alle nostre caratteristiche quello più adatto per noi anche se i più deboli ci daranno logicamente ricompense minori. Una volta scelto dovremo affrontare degli allenamenti per potenziare le nostre caratteristiche, questi saranno anche influenzati da eventi casuali che potrebbero farci perdere una sessione oppure rendere più facile la crescita dei nostri attributi, il fattore noia potrebbe raggiungerci presto, ma il team canadese ha ovviato al difetto rendendo possibile saltare l’allenamento mantenendone però i bonus sul personaggio. Questo ciclo continuerà finchè la barra della salute raggiungerà l’icona rossa e saremo costretti a ritirarci, per evitarlo come già detto bisognerà vincere incontri in maniera convincente così da guadagnare fan, e spostare  l’odiato traguardo proseguendo sempre di più con la nostra carriera. Inevitabilmente l’ultimo incontro sarà titolato (se già non siamo noi i campioni) garantendoci un ultimo tentativo di conquista, dovessimo trionfare non potremo difenderlo concludendo così la carriera: campioni indiscussi e senza alcuna minaccia al nostro titolo. Rispetto allo scorso anno, dove la scalata al titolo massimo era relativamente breve, EA Sports ha deciso di rendere più complicate le cose con una difficoltà maggiore (è possibile scegliere oltre ai classici livelli anche quello variabile che farà in modo di rendere più ardue le sfide contro avversari più quotati) e non sempre risulteremo vincitori. Tolto questo però abbiamo notato che la carriera è riassumibile come una serie di match che alla lunga può far diventare noiosa l’intera esperienza rendendola interessante solamente verso la fine della stessa, una volta che verranno affrontati determinati avversari.

 

Sangue Botte Violenza Alè Alè
Con UFC 2 EA Sports ha deciso di riprendere tutto ciò che era stato fatto con il primo capitolo e ribaltarlo seguendo i consigli dei fan. Lo scontro sul ring è reso splendidamente sia dal lato tecnico ( di cui parleremo dopo) che da quello ludico. Il sistema di combattimento non è cambiato rispetto lo scorso anno ma migliorato sotto alcuni punti di vista, anche se i difetti principali purtroppo rimangono. Le fasi in piedi sono tra le migliori mai viste dai tempi dei titoli THQ e gli incontri potranno essere decisi in qualsiasi momento grazie a un pugno o un calcio ben assestato oppure attaccando ripetutamente una qualsiasi parte del corpo. Per fare questo però dovremo stare attenti alla nostra stamina che, una volta esaurita, renderà difficile colpire con efficacia: i colpi più forti, utilizzabili con L1 per la parte superiore del corpo e L2 per quella inferiore, ne consumano veramente molta, si dovrà quindi fare attenzione a non esagerare pena non poter colpire duro quando ce ne sarà bisogno. Diverse invece le fasi a terra che ci sono risultate più deboli e complicate rispetto a quelle in piedi: in queste dovremo effettuare vari transizioni da una posizione all’altra cercando il lato debole del nostro nemico e attaccarlo o con i nostri pugni o con le migliori sottomissioni in nostro possesso, oppure dovremo difenderci e fare in modo di rialzarci in piedi. Per fare ciò dovremo avere un personaggio molto bravo nel combattimento a terra e soprattutto dosare bene la stamina, con un lottatore stanco sarà molto più difficile scampare alla furia avversaria e potremo cadere ben presto sotto i suoi colpi. A terra inoltre il gioco si sposterà molto sulle sottomissioni, rimaste simili a quanto visto lo scorso anno per il funzionamento. In difesa dovremo spostare la levetta destra in varie direzioni per poter sfuggire alla presa mentre in attacco dovremo spostarla verso la direzione in cui la CPU sta spingendo, sarà possibile inoltre concatenare varie sottomissioni ottenendo così un rapido cedimento da parte dell’avversario.
Durante la nostra prova abbiamo trovato un certo squilibrio dei vari stili verso quelli che prediligono la lotta a terra, la CPU a certi livelli di difficoltà riuscirà a concatenare prese e sottomissioni in rapida sequenza impedendo al giocatore di controbattere e liberarsi. Durante la lotta in piedi, invece, abbiamo apprezzato una certa imprevedibilità che, come succede nella realtà, potrà cambiare le sorti del match anche con un pugno visto che oltre alla potenza dello stesso si dovrà stare attenti allo stato del proprio personaggio pena dominare un match e poi perdere per colpa di un calcio ben assestato.

 

La luce della ribalta
Il titolo è ancora una volta uno spettacolo per gli occhi, il motore grafico è sicuramente migliorato rispetto lo scorso capitolo e anche i vari lottatori (più di 250, uno dei roster più grandi mai visti tra cui spicca anche CM Punk, ex wrestler di Chicago) sono riprodotti fedelmente. L’incontro risulta molto dettagliato, vedremo quindi il nostro avversario sanguinare se continueremo a colpire una determinata area e il taglio si allargherà sempre di più fino a rendere tutto l’ottagono sporco di sangue in maniera molto realistica. Risultano molto gradevoli anche le entrate, anche se non ai livelli di quelle reali, e altri dettagli come gli arbitri (che si alterneranno tra loro) e le ragazze che sanciranno il round in corso. Una delle pecche che abbiamo trovato riguardano sicuramente alcune animazioni particolari, come quella della camminata o di alcune transizioni che risultano forzate e non realistiche. Da notare anche la colonna sonora che ci accompagnerà nei vari menù che varieranno dal rap di Machine Gun Kelly ad alcune produzioni originali EA che ci hanno veramente colpito. Per quanto riguarda la componente online, di cui abbiamo parlato nel primo paragrafo, non abbiamo trovato grandi problemi tranne qualche piccolo caso di lag imputabile sicuramente alla grande differenza tra le connessioni nostrane e quelle oltreoceano.

Verdetto
8 / 10
Ronda e McGregor hanno perso, non è che le copertine EA portano sfiga?
Commento
EA Sports UFC 2 sarà sicuramente la gioia per coloro che amano il genere e sopratutto la compagnia di Dana White. Il gioco supera il suo predecessore, segno che gli sviluppatori hanno capito cosa non andava e ci hanno lavorato duramente. Ora ci aspettiamo grandi novità sulla modalità carriera per il prossimo capitolo sperando in cambiamenti per il combattimento a terra che risulta fin troppo sbilanciato rispetto a quello in piedi.
Pro e Contro
Graficamente eccezionale
Combattimento realistico
Atmosfera UFC sempre presente
Uno dei roster più grandi di sempre
C'è CM Punk!

x Carriera noiosa a tratti
x Combattimento a terra squilibrato

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