I Musou, action hack ‘n slash che mettono il giocatore contro caterve di nemici, bistrattati dai più, si sono ormai diffusi anche nel nostro continente grazie soprattutto ad Omega Force, team che li ha ideati e principalmente al soldo di Koei Tecmo ma che non disdegna collaborazioni con anche altri publisher come nel caso della serie One Piece Pirate Warriors o di Hyrule Warriors. Dragon Quest Heroes: L’albero del mondo e le radici del male (da ora solo Dragon Quest Heroes) nasce dalla collaborazione tra il team giapponese e Square Enix, e porta le orde di mostri e gli enormi boss nel mondo fantasy della serie nipponica, mischiandone i tratti caratteristici da Gioco di Ruolo alle meccaniche che da anni danno forza al genere Musou. Mentre i giapponesi aspettano con ansia il secondo capitolo, previsto per il prossimo anno, Dragon Quest Heroes è disponibile in Italia dallo scorso 16 Ottobre esclusivamente su PlayStation 4.

Luce contro Buio
Lucyus e Aurora sono i capitani delle guardie di Arba, la capitale del regno di Dragon Quest Heroes, continente in cui i mostri e gli umani vivono da secoli in armonia all’ombra di Ygdrassil, l’albero del mondo. Sfortunatamente la pace non è destinata a durare e a causa di un sortilegio, i mostri risvegliano il proprio istinto omicida ed inizio ad attaccare le città della12190996_10208028772824888_2585640210965761338_n regione senza apparentemente alcun motivo. Raggiunto Re Doric, i due ragazzi decidono di cercare una cura per i mostri o perlomeno di scoprire la ragione per cui sono impazziti tutto d’un tratto. Questa è ovviamente solo la premessa della trama di Dragon Quest Heroes, il pretesto che metterà il giocatore al comando di uno tra Lucyus e
Aurora confinando l’altro nelle retrovie del party. La squadra andrà via via arricchendosi, capitolo dopo capitolo, di nuovi personaggi originali (come i tre già citati) o di vecchie conoscenze dei fan della serie come Alena (Dragon Quest IV), Terry (Dragon Quest VI) o Jessica e Yangus ( Dragon Quest VIII); ovviamente non solo gli eroi utilizzabili ma anche i PNG e soprattutto i nemici provengono dalla serie Square Enix, e popolano le diverse mappe di gioco. 12115837_10207946044396729_5372428628131512701_nCome accaduto nel primo capitolo di Pirate Warriors, o recentemente in Hyrule Warriors (prima dei DLC e dell’annuncio di Legends) Dragon Quest Heroes presenta un cast di “soli” quattordici membri (di cui uno in madre patria DLC ma incluso come tutti gli altri contenuti aggiuntivi nella versione occidentale) Il virgolettato è voluto perchè, non essendo un Musou vero e proprio, il party ridotto riesce a completarsi vicendevolmente, evitando cloni (come accade nelle serie principali Warriors) e soprattutto garantendo varietà nel solido gameplay del titolo. Oltre la trama principale, Dragon Quest Heroes offre una nutrita schiera di missioni secondarie, che vanno ovviamente dall’uccidere per un definito numero di volte un determinato mostro al raccogliere del materiale specifico, o allo sconfigger ei boss della storia nel minor tempo possibile. Se siete amanti del genere musou o dell’universo di Dragon Quest ( che in Europa è ovviamente meno conosciuto rispetto al suo fratello/rivale Final Fantasy) il titolo vi terrà dunque impegnati dalle cinquanta ore in su (sebbene per concludere la trama ne bastino una trentina circa) grazie ai già citati DLC e al farming dei materiali necessari a creare l’equipaggiamento perfetto.

Chiamata alle armi
Dragon Quest Heroes permette al giocatore fin da subito di personalizzare il sistema di comando, tra automatico e manuale: col primo le combo verranno eseguite solo col tasto triangolo, mentre nel secondo caso bisognerà alternarlo con quadrato per poter cambiare le proprie mosse e concatenare i colpi. Ad R2+ tasto sono invece assegnate le mosse magiche, che consumeranno la barra degli MP. Aurora e Lucyus inoltre potranno utilizzare la combinazione con X per teletrasportarsi da una parte all’altra dell’area di gioco.12065666_10207978729973848_2641022191741407454_n Ad L1 è affidata la parata, con R1 una capovolta per schivare gli attacchi avversari; una volta caricata la barra della tensione (o tenendo premuto Cerchio o concatenando colpi), premendo Cerchio l’eroe sprigionerà tutta la propria forza nascosta, eseguendo un formidabile attacco ad area. Al termine di ogni mappa il party farà ritorno alla base, dove troveremo tutte le attività ed i negozi secondari: dalle missioni citate nel paragrafo precedente agli alchimisti e venditori d’armi, passando dal centro postale e dalla cappella che vi permetterà di salvare il gioco in qualsiasi momento. Chiudono il tour della base la mappa del mondo, in cui scegliere l’area da visitare, e la locanda in cui potrete organizzare il vostro party di quattro eroi. Il capo squadra sarà sempre il personaggio che avrete scelto all’inizio tra Lucyus e Aurora,12043134_10208027949724311_5547499918584402279_n mentre gli altri tre saranno a vostra libera scelta. Nelle mappe potrete cambiare personaggio semplicemente premendo L2, gestendo così saggiamente gli HP e i PM rimasti ad ogni guerriero. I quattro condivideranno l’esperienza, mentre quelli rimasti alla base ne riceveranno una piccolissima parte. Purtroppo è immotivatamente assente  una struttura o un opzione per  far salire di livello i compagni inutilizzati tramite denaro di gioco, come accade invece in tutti gli ultimi Musou su licenza di Omega Force. Il dover allenare tutti e quattordici i personaggi risulta uno dei primi motivi che potrebbero portare alla noia Dragon Quest Heroes una volta completata la modalità storia.

Non solo musou
Dragon Quest Heroes non è solo un musou e, ad ogni livello ottenuto da uno degli eroi, riceverete dei punti abilità da spendere nell’apposito menù. Con l’aumentare dell’esperienza appariranno nuovi slot che potenzieranno statistiche e tecniche dei personaggi, rendendoli sempre più
forti come in un vero e proprio Gioco di Ruolo. Similmente a quanto accadeva in Hyrule Warriors, dove bisognava scambiare i materiali raccolti per ottenere nuove doti, Dragon Quest Heroes riesce a mischiare i due generi, offrendo oltre all’albero abilità, anche strumenti e armi diversi, per poter così personalizzare il nostro soldato e scendere in campo contro i nemici più forti e 12219456_10208032368474777_390679862671182643_nle sfide più ardue. Ma Omega Force questa volta si è spinta oltre, introducendo elementi strategici nel gameplay hack n’ slash, ad un certo punto dell’avventura, sbloccheremo uno speciale portamonete in cui raccogliere i mostri sconfitti, a patto che morendo lascino la propria effige sul campo di battaglia, ogni ex nemico occupa uno o più spazi del portamonete, ed esistono due diversi tipi di mostro aiutante: sentinella e attivista, il primo rimarrà nel luogo dove lo evocherete e lo difenderà a costo della propria vita(letteralmente) il secondo attaccherà per poi svanire nel nulla. Il sistema dei mostri riesce a donare il giusto ritmo alle infinite orde che vi troverete ad affrontare, soprattutto quando è richiesto spostarsi per la mappa e lasciare indifesa una postazione vitale.

Lucciconio strikes back
Visivamente Dragon Quest Heroes si mostra subito con una qualità grafica d’impatto, dei modelli poligonali che portano alla tridimensionalità il famosissimo character design di Akira Toriyama(Qualcuno ha detto Dragon Ball?) e compete con il livello raggiunto da Pirate Warriors 3 quest’estate: luci, colori sfumature e nemici a schermo si mischiano in un calderone grafico senza mostrare quasi mai il fianco, accompagnati dalle musiche storiche della serie,da brani inediti composti per l’occasione e soprattutto da un ottimo doppiaggio giapponese. Il titolo è completamente tradotto in italiano, dai menù ai dialoghi, ed è proprio su questi ultimi che dobbiamo soffermarci per l’ultimo punto della nostra recensione.12187866_10207978926138752_2969914664927526725_n In maniera simile a quanto successo in Ni no Kuni qualche anno fa, anche in Dragon Quest Heroes ci sono personaggi che parlando diversi dialetti del Giappone: per mantenere la stessa atmosfera, nella versione italiana sono stati adattati con accenti stranieri più riconoscibili ( Alena parlerà inspiegabilmente russo) o dialetti nostrani (i nani bergamaschi ci accoglieranno a suon di pota e alüra). Questi dialoghi potrebbero risultare difficoltosi da leggere, soprattutto nelle fasi in cui proseguono automaticamente durante il corso del gioco, lasciando il giocatore perplesso sulla scelta di adattamento in più di un occasione; stesso destino (ma meno grave) per Koro, lo slime medico che farà da compagno dei nostri eroi: ogni sua frase è piena di slurp e slime, costringendo il giocatore a tradurre ulteriormente quello che sta leggendo.

Verdetto
8.5 / 10
Koro hai rotto le slurpalle
Commento
Dragon Quest Heroes si colloca facilmente tra i migliori esponenti del genere Musou, e sebbene abbia comunque i soliti difetti (una monotonia post-campagna principale) riesce ad introdurre nel genere in maniera molto buona sia elementi da Gioco di Ruolo, sia da strategico. Un ottimo primo capitolo con una trama interessante e alcuni dei personaggi più amati del brand, con una traduzione completa nella nostra lingua e un adattamento che forse si prende troppo spazio rispetto all'originale. Un ottimo acquisto per i fan della serie e anche per chi apprezza Omega Force.
Pro e Contro
Comparto tecnico massiccio
Gameplay solido
Discreto mix di generi

x Possibile difficoltà di lettura dei dialetti
x Esperienza dei personaggi non condivisa del tutto

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