Recensione Dead or Alive 5 Last Round

Il mondo dei picchiaduro è quello più soggetto alle revisioni dei giochi, con uno Street Fighter che è forse l’esempio più lampante di questo fenomeno grazie ai suoi titoli interminabili (e a tratti quasi imbarazzanti). In questi ultimi anni anche la rinnovata Koei Tecmo non è stata da meno: arriva oggi Dead or Alive 5 Last Round, ultima (si spera) versione della saga creata dall’eccentrico Tomonobu Itagaki (ormai partito per altri lidi), disponibile per PlayStation 4, Xbox One e console last gen.
Versione testata: PlayStation 4

Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?
la struttura ludica di Dead or Alive 5 resta pressoché immutata
Con Dead or Alive 5 Last Round Team Ninja sbarca con la sua storica serie su console next gen con quello che è a tutti gli effetti un porting full HD di Dead or Alive 5 Ultimate e al quale vi rimandiamo per la recensione completa che approfondisce tutti gli aspetti rimasti invariati, come il traballante Story Mode e, ovviamente le meccaniche di lotta, basate ancora una volta sul Triangle System (sistema di combattimento che si basa sul trittico “sasso, forbici e carta”),  sulle counter e relativo timing, elementi distintivo della serie. Con questa nuova uscita, la struttura ludica di Dead or Alive 5 resta pressoché immutata. Stesse modalità, sia per il single player che per il comparto online con tutti i pregi e i difetti delle precedenti uscite.
Le novità in questa versione sottotitolata Last Round sono per lo più contenutistiche e, come  lecito aspettarsi dalle edizioni PS4 e One, relative al comparto tecnico. DOA5 Last Round racchiude al suo interno gran parte dei DLC usciti in precedenza, fra cui i costumi aggiuntivi rilasciati nel corso degli anni e i nuovi personaggi disponibili inizialmente a pagamento come la gotic lolita Marie Rose e Nyotengu, malvagia e sexy principessa tengu. A questi si aggiungono due nuovi combattenti, portando il roster dei lottatori a 34 presenze.
La prima new entry è Honoka, una giovane ragazza che fa uso di uno stile di lotta decisamente particolare, chiamato Honoka Fu e che sfrutta le mosse di vari personaggi presenti nel gioco. Contrariamente però ad altri mimic characters (compreso l’altro disponibile in Last Round e di cui parleremo tra poco) la potenza degli attacchi sarà ridotta rispetto alle combo originali, obbligando il giocatore ad un approccio diverso che lo porterà ad utilizzare una tecnica fondamentale, l’Hissatsu-no-Kamae, che permette di sfruttare il potenziale di Honaka.
Il secondo personaggio disponibile invece è una vecchia conoscenza per gli amanti della serie: Raidou, boss finale del primo DOA, qua presente in versione “più morto che vivo”. Anche lui come Honaka godrà di un parco mosse composto da un set rubato dagli altri lottatori, ma sfruttato in maniera più canonica e classica per i personaggi di questa tipologia.

Sushito Sonato
400 costumi, 2 nuovi personaggi e un ricco e costoso DLC in arrivo
Ancora una volta, almeno per quanto riguarda lo Story Mode, abbiamo una discrepanza con quella che è la storia pensata per la prima versione del gioco con i personaggi aggiunti in questi anni, che vengono nuovamente snobbati e relegati alle attività parallele. Tutto questo dispiace perché sarebbe bastato veramente poco per dare voce a tutti i lottatori, magari allungando così una modalità storia traballante che ha lo stesso fascino di una manciata di puntate di Beautiful e che necessitava sicuramente di una rinfrescata.
Ogni personaggio potrà essere personalizzato a piacimento, non solo cambiando i numerosi costumi presenti, che andranno necessariamente sbloccati giocando alle varie modalità, ma anche utilizzando accessori o modificando le acconciature per un totale di 400 mise, fra DLC e nuovi studiati per Last Round. Come se non bastasse, per placare le fantasie dei giocatori più smaliziati, è disponibile un season pass dal costo non proprio abbordabile di circa 90 euro che introdurrà mensilmente, fino al mese di Giugno ulteriori 71 costumi, nei quali sarà presente anche un crossover con la serie di Senran Kagura.
Fra le aggiunte troviamo anche la presenza di due “nuovi” stage ripescati dagli archivi di Dead or Alive. Dal primo storico capitolo troviamo The Danger Zone, dove con il suo pavimento elettrificato, ogni caduta causerà esplosioni e danni aggiuntivi. Direttamente da DOA2 invece abbiamo The Crimson, un arena multilivello nella quale sfruttare le recinzioni del tetto per attivare il Cliffhanger (evento simil QTE che si attiverà soddisfacendo determinate situazioni, elemento di gameplay introdotto in DoA5). I nuovi livelli, così come le acconciature saranno a solo appannaggio delle versioni Xbox One e PlayStation 4.

 

Splendido splendente
In generale  il colpo d’occhio è  buono, anche se non così abissale come ci si aspetterebbe
Ma non è tutto qui. L’edizione per console “maggiori” godono anche di un lifting sul piano grafico, non solo per quanto riguarda la mera tecnica, vale a dire l’aumento di risoluzione ai 1080p nativi, così come il raggiungimento dei tanto agognati 60fps, qua finalmente stabili in ogni frangente. Team Ninja per valorizzare ulteriormente i modelli del gioco, in particolar modo quello delle prosperose combattenti ha messo a punto un nuovo shader per la renderizzazione della pelle chiamato Soft Engine, capace di rendere più realistico anche il famoso effetto ballonzio dei seni delle protagoniste.
In generale su PS4 e Xbox One il colpo d’occhio è complessivamente buono, anche se non così abissale come ci si aspetterebbe dal cambio generazionale. A tradire il tutto troviamo un livello di dettaglio basso per quanto riguarda le ambientazioni, rimaste per lo più identiche alla precedente versione, così come molte texture che “rivestono” gli stage risultano sgranate e sfocate, dimostrando un lavoro non proprio ottimale in fase di porting. D’altra parte la potenza di calcolo, con il conseguente aumento di prestazioni, ha reso ogni partita pulita e perfetta, dal ritmo sempre frenetico, con i modelli dei lottatori che sebbene mantengano il solito aspetto “da bambolotto”ne guadagnano in dettaglio e fattezze.

 

Le versioni Playstation 3 e Xbox 360 per ovvie limitazioni tecniche si fermano invece a 720p con prestazioni tutto sommato apprezzabili e in linea con le precedenti edizioni. I possessori della versione Ultimate verranno aggiornati gratuitamente a Last Round. Chi vorrà potrà scaricare a pagamento un set speciale che include i nuovi personaggi e i costumi.
Uno, nessuno centomila
non aggiunge nulla alla base de il gioco, né va a correggere le problematiche delle precedenti uscite
Concluso questo excursus sulle novità di Last Round ci troviamo di fronte al solito Dead or Alive di 3 anni fa, in una versione sicuramente più ricca dal lato contenutistico (il roster dei personaggi è un punto a favore) ma che non aggiunge nulla a quella che è la base de il gioco, né tanto meno va a correggere le problematiche delle precedenti uscite. Fra tutte il bilanciamento dei personaggi, ancora zoppicante in alcuni frangenti, così come una IA a volte fin troppo esuberante ed aggressiva anche ai livelli più bassi, capace di scoraggiare magari i giocatori alle prime armi.
Anche Last Round mette a disposizione del giocatore una modalità online, che svolge bene il suo lavoro senza infamia e senza lode. Sul lato del net code si comporta discretamente, con tutti i problemi del caso nel campo dei picchiaduro, con lag saltuari e disconnessioni improvvise. Durante le nostre prove online però abbiamo notato una migliore qualità degli incontri durante la modalità “vinca il migliore”, opzione di gioco attivabile nelle modalità offline che ci proporrà sfidanti fra una partita e l’altra. Probabilmente qua il matchmaking lavora in maniera più affidabile proponendoci sfidanti con connessioni più stabili.
Come per DOA5 Ultimate, anche Last Round arriva negli store di Sony e Microsoft con una versione f2p denominata Core Fighters, che presenta 4 personaggi utilizzabili e diversi costumi da provare. Core Fighters è scremato della modalità avventura, disponibile però a pagamento come DLC, ma completo delle altre opzioni di gioco, sia offline che online. Anche qua vale lo stesso discorso fatto in passato. La struttura free to play si presta a questo genere, consentendo al giocatore di godere del gioco investendo il minimo necessario per acquistare solamente i personaggi che intende usare.

 

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Verdetto
7.5 / 10
Nyotengu dinero
Commento
Siamo lontani dai fasti del remake di Dead or Alive 2 Ultimate, dove li l'opera di restauro era decisamente più profonda e complessa. Con Last Round Tecmo coglie più un'occasione di approdare sulle nuove console in un periodo dove i picchiaduro latitano andando così a colmare un nuoto che vedrà nei prossimi mesi l'arrivo di nuovi sfidanti. Questa edizione mantiene invariati tutti i pregi e i difetti del 5° capitolo, che qua vengono riproposti in maniera del tutto integrale, con l'aggiunta di nuovi contenuti come costumi, personaggi e stage. Per chi si avvicina alla serie è di sicuro il punto di riferimento, in quanto edizione definitiva. Chi ha già speso ore e sudore sulle precedenti versioni, il gioco non offre grandi stimoli per fare il grande salto, anche se potrebbe valutare l'acquisto, magari passando prima dalla versione f2p.
Pro e Contro
Tecnicamente solido...
La versione definitiva di DOA5
Prezzo budget e possibilità di f2p

x ...sebbene l'opera di restyling si limiti a risoluzione e frame rate
x Tutti i problemi del capitolo originale restano invariati
x Nuovi e costosi DLC all'orizzonte

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