Recensione Culdcept Revolt

I giochi da tavolo e i videogiochi possono coesistere? In molti casi la risposta è si e c’è chi ha proposto questa formula fin dagli anni ’90. Stiamo parlando di OmyiaSoft e la sua saga di Culdcept, titolo che unisce meccaniche dei giochi di carte e quelli da tavolo a elementi tipici da RPG strategico, che dopo anni è pronta a rinnovarsi con Culcept Revolt, il nuovissimo capitolo della serie in uscita su 3DS e che noi di I Love Videogames abbiamo avuto modo di provare in maniera approfondita.

Chi sono?

La trama di Culdcept Revolt inizia con questa domanda. Il protagonista del gioco si sveglierà in un luogo sconosciuto, senza alcun ricordo di chi sia, ma subito dopo una voce di gli dirà di essere un Cepter, una persona con poteri speciali in grado di duellare con delle carte chiamate Culdcept. Dopo una serie di battaglie che faranno da tutorial, la voce misteriosa si rivela al protagonista, una ragazza di nome Alicia e leader dei Free Bats, un gruppo di Cepter ribelli che hanno sfidato un sedicente Conte spietato che da la caccia ai Cepter per ucciderli. A questo punto il nostro personaggio deciderà di aiutare il gruppo, nella speranza di recuperare i suoi ricordi.
Le premesse della storia non sono certo una novità, così come gli avvenimenti, ma va detto che la trama non riesce mai ad ingranare e a prendere il giocatore al punto da appassionarci, colpa di un cast troppo povero di personalità e dialoghi noiosi, tant’è che si è tentati ad andare avanti più per sbloccare nuovi livelli che conoscere nuovi avvenimenti.

La fortuna è tutto

Come anticipato, in Culdcept Revolt saremo chiamati a sconfiggere gli avversarsi tramite il nostro mazzo di carte. Inizialmente dovremmo scegliere un mazzo base, ma potremo crearne di nuovi o modificare quelli esistenti in qualsiasi momento, aggiungendo carte migliori e togliendo quelle che riteniamo più inutili. Fin qui tutto nella norma, almeno finché non iniziano le battaglie. Il campo da gioco si presenta come quello tipico del monopoli e per vincere bisogna totalizzare un certo numero di punti magia, punti che otterremo schierando quante più carte potremo, possibilmente dello stesso elemento della zona in cui ci troviamo per guadagnare ancora più punti. I problemi però iniziano dopo. Per evocare carte e, soprattutto ottenere punti magia a mostri schierati dovremo raggiungere i vari checkpoint nel campo di gioco e completare un giro, in modo da potenziare il terreno dove sono presenti i nostri mostri. Fin qui tutto semplice se non fosse per il fatto che questa meccanica fondamentale del gioco gira interamente sulla fortuna. A ogni turno lanceremo dei dadi, il cui esito sarà sempre casuale, sia per noi che per l’IA, e da qui ci muoveremo all’interno della mappa, col rischio di incappare in un territorio avversario, nel quale perderemo punti senza le carte adatte a contrastarlo, cosa molto più probabile quando i nemici sono molti e la fortuna non verte dalla nostra, costringendoci a compiere non solo un passo o due per turno, ma a perdere anche punti col rischio di andare sotto il valore 0, così come tutti i progressi fatti fino a quel momento. E’ vero che esiste la possibilità di contrastare l’avversario, ma evocare carte potenti costa punti, e senza riuscire a completare giri sarà impossibile usare carte adatte allo scopo. Stesso discorso per incantesimi e trappole, in quanto anch’esse richiedono punti per essere utilizzate. A nulla serve la strategia, una mano buona o addirittura l’opzione che permette di scegliere le mosse migliori in automatico per vincere a occhi chiusi. In sostanza in Culdcept Revolt regna la fortuna e farne le spese è il giocatore, spesso frustrato e costretto a ripetere partire lunghe anche 40-50 minuti, anche solo per un lancio di dadi andato male.

Collezionali tutti

Se c’è una nota positiva nel gioco, questa è la grande varietà di carte presenti, ottenibili sia nel gioco che tramite un negozio online Il titolo offre circa 800 carte, ognuna con il suo elemento, le sua abilità speciali nel caso di mostri, effetti particolari e bonus quando si parla di incantesimi. Tenere un mazzo base non è consigliabile se non nelle prime fasi di gioco, in quanto è impensabile riuscire a vincere una partite nelle fasi avanzate senza carte di un certo livello e rarità. L’ideale, quindi, è costruire un deck ben bilanciato con mostri di tutti gli elementi e incantesimi appropriati per ogni occasione, in particolare quando si gioca online, modalità che non abbiamo modo di provare in quanto il servizio non è disponibile al momento e con ogni probabilità aprirà quando il gioco verrà lanciato sul mercato.

Troppo poco anche per il 3DS.

Dal lato tecnico Culdcept Revolt è un gioco povero. Scelta comprensibile visto che si parla di un gioco di carte, e infatti sono proprio queste ad essere state curate di più, con belle illustrazioni di svariati artisti e tanti dettagli. A livello sonoro nulla di esaltante, anzi l’intera soundtrack è piuttosto sciatta e anonima. Nota positiva, invece, la traduzione che in un gioco del genere è fondamentale per quanto riguarda descrizione ed effetti delle carte.

Verdetto
5 / 10
Credere nel cuore delle carte non basta
Commento
Culdcept Revolt prova a distinguersi dai giochi basati sull'uso di carte ma fallisce miseramente nel tentativo. Tralasciando la trama dimenticabile e una colonna sonora del tutto anonima, il vero e grande problema del titolo è la sua meccanica di gioco portante, basata solo ed esclusivamente sulla fortuna. Una scelta altamente discutibile che costringe giocatore a ripetere un livello svariate volte fino allo sfinimento, in preda alla più completa frustrazione. Difficilmente potrà piacere anche ai fan del genere, a meno che non siano baciati dalla fortuna.
Pro e Contro
Tante carte da collezionare

x Trama scialba
x Tecnicamente povero
x Meccaniche interamente basate sulla fortuna

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