Recensione Catherine

Dove sono finito?
Vincent ha appena aperto gli occhi e tutto attorno a lui è buio, e quello nel titolo del paragrafo è il suo primo pensiero mentre cerca di scrutare qualcosa nel buio che lo circonda, stringendo a sè il suo cuscino, senza neanche domandarsi come mai abbia un cuscino in mano in quel momento… All’improvviso un rumore di porta che si apre, una luce penetra dalla fessura; fessura che diventa sempre più larga man mano che la porta lentamente si apre facendo filtrare sempre più luce.
E’ solo in quel momento che Vincent si accorge di non essere solo in quel buio: altri essere simili a pecore bipedi sono sparsi tutti attorno a lui, che lentamente camminano verso la porta da cui filtra la luce, come falene, senza curarsi di lui. “Proviamo a seguirle, sarà sempre meglio che rimanere qui”, seguendo questo pensiero Vincent si incammina dietro tutte le altre pecore, che spariscono oltre la luminosa soglia…
Dove diavolo sono finito?“ Questo non è più un pensiero, è un urlo impaurito mentre Vincent si guarda intorno, notando l’ambiente che lo circonda… Non può più tornare indietro perché la porta, dopo essersi chiusa alle sue spalle, è svanita nel nulla. Assurdo, e non è neanche la cosa più assurda in quel posto che sembra tutto fatto a cubi bianchi dai bordi dorati. Attorno a questa struttura che sale immergendosi nel buio vi sono le pareti di quella che sembra una grotta, sotterranea a giudicare dalle strane radici che spuntano qua e là…Nonostante la stranezza dell’ambiente tutto sembra tranquillo, fino a quando un leggero tremore scuote la struttura e una parte della grossa scalinata, che porta al punto dove si trova Vincent, crolla e precipita silenziosa nel buio…
Ch-Che Cosa!? A-AIUTO! Non c’è nessuno qui!?” domanda, ancora scosso, a gran voce… “Sbrigati a scalare i blocchi!” dice una voce che giunge dall’alto, e così Vincent sale rapido sul blocco successivo, iniziando così la più lunga e difficoltosa scalata della sua vita…

NOTA: La recensione valuta la versione import americana NTSC del gioco.

Le dis-avventure di Vincent

Vincent Brooks, 32 anni, è quello che si può definire un uomo senza ambizioni. Nonostante lavori e sia fidanzato da cinque anni con la bellissima Katherine McBride, preferisce evitare di pensare al suo futuro e si limita a vivere alla giornata passando tutte le serate al bar con gli amici di sempre.
La sua vita viene però stravolta da una serie di strani sogni e dall’ingresso nella sua vita di Catherine, una giovane e sensuale ragazza che Vincent si ritrova a letto ogni mattina, senza ricordarsi mai del tempo passato in sua compagnia la notte prima. Da quel momento, la bilancia della sua vita dovrà decidere in che direzione pendere, se rimanere il solito Vincent che vive alla giornata, se diventare una persona responsabile e sposare Katherine oppure se lasciarsi trasportare dalla passione del momento, mettendosi insieme a Catherine per vivere una intensa relazione mossa dall’istinto.

Scalare o morire, questo è il problema!

Durante le sessioni notturne, che rappresentano l’anima Puzzle di questo gioco, il compito del giocatore è sostanzialmente quello di sfruttare i cubi presenti per creare una via adatta a raggiungere l’uscita tenendo bene a mente delle semplici regole:

Gli altri due tipi di blocchi sono random, ed imparerete ad odiarli voi stessi. A complicare le cose si aggiungono altri due elementi: i nemici e il tempo. I nemici non sono altro che pecore che, con l’avanzare del gioco, diventeranno sempre più malvage e pericolose, mentre il tempo diventa importante in quanto. dopo un determinato intervallo, gli strati più bassi della costruzione di blocchi sprofonderanno nel buio sotto di voi, lasciandovi sempre meno spazio con cui lavorare. Come se non bastasse, durante gli scontri con i boss saranno proprio loro, con la loro area di minaccia, a definire lo spazio limite nel quale potrete agire, e saranno proprio questi inseguimenti senza sosta fino al traguardo a mettere alla prova i vostri nervi.
Un piccolo aiuto è dato da alcuni oggetti ad uso singolo, ottenibili durante la scalata. I cuscini mistici aumentano i “Continua”, la Bibbia distrugge i nemici nei paraggi, l’energy drink vi permette di scalare 2 blocchi contemporaneamente, la campanella trasforma i blocchi nei paraggi alla normalità ed infine potrete rinvenire anche dei piccoli cubi in grado di creare dal nulla dei blocchi veri e propri.
Di questi oggetti se ne può trasportare solo uno alla volta e, raccogliendone uno nuovo, quello vecchio sparirà nel nulla.Catherine si presenta dunque come un puzzle game complesso e interessante. Non esistendo un solo percorso, l’istinto, la pratica e la conoscenza delle tecniche sono i tre punti focali in grado di trasformare una sconfitta in una gloriosa vittoria all’ultimo secondo.A tratti potrebbe risultare frustrante tuttavia, con l’eccezione del livello di difficoltà più alto, il gioco mette a disposizione l’utilizzo del tasto SELECT/BACK per annullare l’ultima mossa effettuata, una gradita aggiunta che scommetto avrà fatto tirare qualche sospiro di sollievo a più di un fan.

Incubi di Notte, ma non solo…

Dopo ogni notte, al risveglio, Vincent pare dimenticare le disavventure della notte prima, solo per precipitare in nuove disavventure mentre cerca di salvaguardare la sua precaria situazione sentimentale con Katherine, situazione ulteriormente minata dalle ripetute e misteriose infiltrazioni di Catherine nei boxer a cuoricini del protagonista. Queste disavventure ci vengono sapientemente narrate tra accattivanti scene animate e tranquilli siparietti girati nel motore grafico del gioco. Al termine della giornata, prima dei suoi incubi notturni, c’è un’ultima pausa con i suoi amici più intimi allo Stray Sheep Bar.
Proprio questo è l’unico frangente in cui il protagonista è libero di muoversi in totale relax: difatti all’interno del locale si può ascoltare il jukebox, giocare al cabinato di Rapunzel (una versione più puzzle e zero fortuna, dove al posto del tempo limite vi è un numero limite di mosse), utilizzare il cellulare per ricevere e mandare SMS (ma anche salvare la partita) ed interagire con le persone presenti nel locale.
Proprio ascoltando le storie degli altri avventori e capendone i problemi saremo in grado di aiutarli a superare le loro paure e i loro timori, in modo da farli sopravvivere durante gli incubi notturni (quindi, non siamo gli unici a fare strani sogni… ndr).
Bevendo gli alcolici ordinati (sakè, whisky, birra o cocktail) il nostro eroe rifletterà sulla sua situazione; alla fine del bicchiere il gioco fornirà delle simpatiche informazioni riguardanti la bevanda e, soprattutto, il livello alcolico nel sangue, che vi renderà stranamente più veloci durante la scalata notturna. A conti fatti lo Stray Sheep Bar, a parte Rapunzel, non offre comunque molto da fare, e rimane una struttura che per quanto interessante appare limitata.

E tu da che parte stai?

Il nostro personaggio, sia durante le fasi diurne che durante quelle notturne sarà posto davanti a delle scelte morali, ed ad ognuna di queste l’ago della nostra bilancia – sospesa tra il Caos e la Legge – si sposterà di conseguenza da un lato all’altro dell’indicatore. A seconda di dove e di quanto l’indicatore è spostato verso uno o l’altro atteggiamento morale, questo influenzerà i pensieri del nostro personaggio ed è una delle condizioni necessarie per ottenere un finale al posto di un altro.

Commento della prima partita

Nonostante alcune imperfezioni sui controlli e una difficoltà a Normale forse tarata male “verso l’alto” (non per niente, in Giappone gli sviluppatori hanno dovuto rilasciare una patch con un livello di difficoltà minore), Catherine è un puzzle game fresco, innovativo ed “allusivo”, un gioco che deve essere imparato a fondo prima di essere goduto a pieno, ma sempre in grado di soddisfare le esigenze degli appassionati del genere. I finali migliori, raggiunti alla fine del lungo percorso vissuto – crescendo un po’ insieme al proprio personaggio – regalano delle vere emozioni, roba rara di questi tempi. Un gioco che regala un’esperienza soddisfacente ed unica.
Se il sottoscritto recensore non avesse avviato una seconda partita, il voto sarebbe un convinto 8,5… Ma quella seconda (e successive) partita modifica un po’ il commento finale…

Commento della verità

Prefazione: Sconsiglio la lettura delle righe successive poiché trattano di un’esperienza di gioco più approfondita e poiché andrò a parlare in particolare di una serie di elementi di gioco che durante la prima partita non è possibile notare, elementi di gioco che vanno in parte a minare il legame con il personaggio e il valore di alcune scelte effettuate durante la partita. Inoltre lo sconsiglio poiché, dovendo parlare di cose inerenti alla trama, credo mi troverò costretto a scrivere qualche spoiler.
Ultimo avviso, sto per iniziare.

Come ho già scritto, questo gioco presenta un sistema di scelte che di volta in volta muovono la bilancia interna del personaggio più verso il caos o più verso la legge. Quello che non ho scritto è il fatto che a livello di trama, dalla 1° alla 8° notte (su un totale di 9), questo a conti fatti non cambierà assolutamente nulla, nonostante il personaggio effettivamente abbia dei pensieri diversi nella testa durante alcune scene, le sue azioni e le sue parole saranno assolutamente identiche, senza alcuna modifica. Che io mi mantenga “Legale” al massimo fino al principio oppure “Caotico”, questo non cambierà veramente nulla a livello di gameplay; l’unica cosa importante è che, appena prima della 9° notte, l’indicatore sia posizionato da una parte per 3 dei finali e dall’altra parte per altri 3 finali. Per amor di cronaca, precisiamo che un finale è ottenibile indifferentemente dall’ago della bilancia, mentre per ottenere l’ultimo finale disponibile, l’ago deve essere verso il centro. Non solo, oltre a dover avere l’ago quasi al massimo verso una o l’altra “morale”, bisognerà rispondere in maniera precisa alle ultime tre domande del gioco, altrimenti ci ritroveremo un finale al posto dell’altro.
Detto in breve: la differenza tra un finale e l’altro dipende esclusivamente dalle scelte effettuate nel corso dell’ultima notte, rendendo inutili tutte le scelte effettuate con sofferenza nel corso del gioco, tipo come rispondere agli SMS di C-Katherine, come rispondere nei vari confessionali e via dicendo le altre scelte del gioco. A mio avviso questo è un difetto di proporzioni non indifferenti e, sentendomi un po’ spaesato da questa triste scoperta (fatta, lo ricordo, dopo aver finito il gioco più di una volta, ndr), abbasserei il voto a “7,5” proprio per manifestare questo disappunto. Facciamo quindi una media tra le due valutazioni per assegnare il voto finale a Catherine, ammesso e non concesso che tutti gli acquirenti finiranno più di una volta questo comunque innovativo e gradevole gioco.

Verdetto
8 / 10
L'adulterio non è mai stato così intricato
Commento
Catherine è un gioco che esce dagli schemi, che riesce a far provare diverse emozioni come l'amore e la passione, anche contemporaneamente e anche contrastanti, come nessun altro titolo riesce ad innestare al giocatore. Atlus è riuscita a presentare due personalità femminili contrastanti ma realistiche, comprensive di pregi, difetti e piccole manie; la struttura di gioco è innovativa e completa, ed è capace di regalare molte soddisfazioni. Tuttavia alcune discutibili scelte di game design (con l'aggravante di alcuni piccoli bug) non lo elevano all'olimpo dei migliori giochi, anche se questo gioco (e le due C/Katherine) avrà sempre un posto speciale nei cuori di chi l'ha giocato. Da provare, assolutamente.
Pro e Contro
Gameplay fresco ed originale
Trama intrigante che appassiona
Stile grafico accattivante ed unico
Livelli complessi ma ben articolati

x Per un puzzle, la fortuna è troppo influente
x Qualche bug e difetti di programmazione minori
x Alcuni controlli diventano fastidiosi
x Difficoltà che sfocia in frustrazione

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