Recensione Batman Arkham Origins

Due anni fa, alla fine di Ottobre, arrivarono nei negozi due titoli dedicati a Batman, facenti parte della serie Arkham, ma non svilupatti direttamente da Rocksteady. In preparazione a Batman Arkham Knight, dopo avervi parlato ai tempi di Arkham Origins Blackgate (che nel mentre è approdato anche su console domestiche), e in questi giorni di Arkham Asylum, siamo finalmente pronti a dedicarci anche a Batman Arkham Origins, per PlayStation 3, Xbox 360, PC e Wii U.

Versione Testata : PlayStation 3

Primi passi
In Arkham Origins vi ritroverete , come lascia intuire il titolo, a ripercorrere i primi passi di Batman a Gotham: cupo, solitario, il nostro Cavaliere non si fida ancora di nessuno tranne che del proprio maggiordomo Alfred. Warner Bros. Montreal riesce atrasmettere quello che nei fumetti del crociato incappucciato manca da anni, tutto il peso delle azioni di Batman e tutte le conseguenze di ognuno dei suoi fallimenti. Una Gotham sulla quale le famiglie mafiose come i Falcone o i malavitosi come Maschera Nera stanno perdendo il controllo a causa dei numerosi “freak” che han seguito l’avvento di Batman.
Proprio Maschera Nera decide di mettere una taglia sulla testa del cavaliere oscuro, assoldando otto assassini e corrompendo le squadre Swat la notte di natale. Il titolo non narra le origini del personaggio bensì racconta i primi incontri con una nutrita schiera di avversari, tra cui Deathstroke, mercenario abile con una vasta gamma di armi, l’Enigmista, che al solito disseminerà Gotham di collezionabili e l’immancabile Joker. Proprio a quest’ultimo è dedicata una delle sezioni di maggior impatto emotivo del titolo, e probabilmente una delle migliori rappresentazioni delle origini del pazzo clown.

La componente narrativa, i dialoghi, e l’interazione tra i personaggi non ha nulla da invidiare ai capitoli di Rocksteady (Complice anche la supervisione di Geoff Johns), e riesce a convincere a pieno portando il vero Batman sulle console del giocatore. Il rapporto con Alfred, l’inizio del legame con Gordon e la dualità mentale e fisica con Joker rende tutti i personaggi perfetti e rappresentativi della loro miglior controparte cartacea. Come al solito collezionabili e sottomissioni danno il via a trame decisamente riuscite che riescono ad approfondire ancora di più la psiche dei personaggi, fornendo una quindicina di ore di puro e sano intrattenimento.

Dejavù a Gotham
Pur essendo un prequel ai due capitoli di Rocksteady, Arkham Origins ricalca quasi al cento percento il gameplay dei predecessori, offrendo al crociato incappucciato il FreeFlowSystem tanto abusato negli ultimi anni dai successori di Asylum. Per coloro che ancora non hanno idea di cosa sia questa meccanica di gameplay è presto detta: un tasto per attaccare (quadrato) uno per stordire(cerchio) uno per schivare (X) e uno adibito al contrattacco (triangolo), combinazioni tra dorsali e suddetti tasti per l’utilizzo dei numerosi gadget del pipistrello e una vasta schiera di nemici assetati di sangue pronti a farsi picchiare nei vicoli o sui tetti di Gotham. La quantità, la qualità, e la capacità di non subire danni verrà valutata dal gioco e ricompensata in preziosi punti esperienza utilizzabili per migliorare strumenti o statistiche.
Trova spazio anche qualcosa di nuovo nell’arsenale di Batman: oltre al classico rampino e ai batarang (e alla maggiornza dei gadget già visti negli altri capitoli), avrete a disposizione granate alla colla per immobilizzare i nemici, dei guanti elettrici che aumenteranno esponenzialmente i danni inflitti e un disturbatore elettromagnetico che bloccherà armi o ripetitori. Nella caccia ai collezionabili però, il vero protagonista risulterà il Batarang radiocomandato, Warner Bros. Montreal si è sbizzarrita a creare diversi percorsi in cui lanciarlo e il sistema di guida risulta migliorato rispetto a quanto visto in Arkham City.

Fasi d’investigazione molto riuscite
Arkham Origins  introduce anche delle fasi d’investigazione dove, analizzando gli indizi delle scene del crimine, Batman dovrà ricostruire il delitto,  assicurandosi che il  malfattore non ne commetta un altro. Queste nuove meccaniche riportano su schermo le qualità da detective del pipistrello, che è anche conosciuto come il miglior investigatore del mondo, e speriamo vivamente che Rocksteady le riutilizzi in Arkham Knight.

La difficoltà di Arkham Origins resta nella media della serie, anche se è doveroso far notare la presenza della modalità “Io sono la Notte” (sbloccabile completando il NG+) in cui una sola morte causerà il game over e vi forzerà a ricominciare da capo.

Io sono la Notte è la  vera e propria sfida del titolo
Una vera e propria sfida anche per coloro che spesso etichettano il FreeFlowSystem come troppo semplice. Ultimo ritorno anche per le sfide a punti, ancora presenti e ancora snervanti, in cui bisognerà utilizzare ogni asso nella manica di Batman per ottenere le agognate medaglie. Ancora una volta queste sfide risultano un’aggiunta quasi inutile, in quanto non sbloccano nulla nel gioco (se non skin per il pipistrello) ma soltanto obiettivi o trofei.

È presente anche una modalità online, in cui due squadre da tre (una  al servizio di Joker e una a quello di Bane) si sfidano nella conquista di  settori, cercando di evitare altri due giocatori nei panni di Batman e Robin. Preferiamo non parlarvi di questo extra vista la data d’uscita di questa recensione e la desolazione che ormai regna nel comparto online del gioco.
L’hai visto anche tu?
Sorvolando sull’ancora ottimo lavoro di character design, che rende ogni protagonista della serie Arkham veritiero e più in forma rispetto alle controparti fumettistiche o su pellicola, è bene spendere due parole sugli ambienti e sul lato tecnico della fatica di Warner Bros. Montreal. Gotham è praticamente identica ad Arkham City, (prigione nel mezzo e mura escluse) e ripropone ogni vicolo ed edificio già visto nel titolo Rocksteady con l’aggiunta di qualche addobbo natalizio. Ovviamente vengono esclusi gli ambienti della storia, quasi tutti inediti nella serie e che richiameranno molte volte le atmosfere chiuse e claustrofobiche di Arkham Asylum.
Una delle pecche più evidenti sono i numerosissimi cali di frame durante le risse coi thug o quando si usa il rampino rapido per spostarsi velocemente da un edificio all’altro, nulla di non risolvibile tramite patch ai tempi, ma che purtroppo difficilmente verrà aggiustato ora. Ottimo invece il lavoro sotto il profilo audio sia per le musiche (anche se vi sono alcuni brani riciclati da Arkham City) che per l’ottimo doppiaggio che scomoda ancora una volta Marco Balzarotti, l’unica e sola voce italiana di Batman, e vede l’immancabile Claudio Moneta nei panni di Deathstroke. Unico difetto nel doppiaggio per uno dei colpi di scena del gioco, dove l’identità di un determinato personaggio trapela prima del tempo a causa dello stesso attore usato.

Verdetto
8.5 / 10
Io non zampetto!
Commento
Batman Arkham Origins riesce ad intrattenere e offre qualche piacevole aggiunta al gameplay ormai collaudato da Rocksteady. Grazie alla collaborazione con Geoff Johns, Warner Bros. Montreal riesce a stupire sia con dialoghi azzeccati sia con scelte di trama efficaci rendendo questo prequel un Must per ogni amante della serie. Batman risulta più convincente delle controparti su carta (attuali) e su pellicola, rivelandosi una delle migliori "rappresentazioni" del Cavaliere Oscuro. Non mancano i difetti sul lato tecnico e una modalità online poco popolata (sia ora che all'uscita) coadiuvate ancora una volta dalle tediose sfide a punti.
Pro e Contro
Trama ricca e ben scritta
Dialoghi in linea coi personaggi
Boss Fight riuscite
Fasi Detective praticamente perfette

x Numerosi cali di frame
x Gotham sa di già vista
x Troppe sfide a punteggio

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