Recensione Bastion (PS4, PSVita)

Nel 2011 il panorama indie cominciava a prendere il sopravvento sulle produzioni tripla A regalando vere e proprie perle ludiche e lasciando segni indelebili nella memoria dei giocatori. Supergiant Games si fece strada sui PC e su Xbox 360 con un titolo che raccolse consensi sia dalla critica che dal pubblico: Bastion stregò per le atmosfere e per il gameplay intuitivo, ma anche per una trama semplice ma allo stesso tempo avvincente ed uno stile grafico da lasciare a bocca aperta.
A quattro anni di distanza, forti del successo su PlayStation 4 di Transistor, Supergiant Games chiede il supporto di Blitworks, gruppo di sviluppatori che ha curato le conversioni per la nuova console casalinga di Sony di Fez e Don’t Starve, per portare anche su quei lidi l’avventura di Kid. Varrà la pena acquistare Bastion dopo quattro anni? Sarà riuscito il piccolo gioiello indipendente a mantenersi fresco e vario come al suo debutto?

Entro la fine del 2015 sarà disponibile anche la versione PlayStation Vita tramite cross-buy, al momento Bastion può essere acquistato solo dagli utenti PlayStation 4 ad un prezzo di 14,99 €.
Versione Testata: PlayStation 4

Di Bastion e Calamità
La trama di Bastion è semplice ma allo stesso tempo efficace ed accattivante: sul mondo si è abbattuta una calamità che ha trasformato il 99% della popolazione in statue di pietra e distrutto praticamente ogni luogo lasciando detriti sparsi nel cielo. Kid, il ragazzo dai capelli bianchi protagonista del titolo, si risveglia in quel che rimane del suo quartiere e armato solo del suo fido Martello di Cael, decide di raggiungere il Bastion e scoprire se c’è qualche altro sopravvissuto. Qui incontra Rucks, il narratore che vi accompagnerà per tutto il gioco, svelando colpi di scena e commentando ogni azione di Kid con un fare sarcastico e voce profonda.

La trama di Bastion è semplice ma  accattivante
Per portare a termine Bastion ci vogliono circa cinque ore, ma la longevità viene raddoppiata grazie al secondo finale, allle sfide a “Chissà Dove” (ondate di nemici con in sottofondo Rucks che racconta il passato dei protagonisti) e alla modalità Attacco a Tempo (aggiunta alle precedenti versioni tramite un aggiornamento gratuito), se si punta al 100% il titolo di Supergiant Games riesce a sfiorare la ventina d’ore, grazie anche agli idoli del tempio che aumentano la difficoltà di gioco rendendo le disavventure di Kid più toste del necessario.

Armato fino ai denti
Bastion è un Action GDR con meccaniche da hack ‘n slash: Kid avrà a disposizione due slot per le armi, uno affidato a Quadrato ed uno a Cerchio, durante la sua avventura il ragazzo troverà dieci strumenti di morte (divisi in armi da fuoco e fisiche) da equipaggiare a gusto del giocatore. Come logico pensare ogni arma ha i suo pregi e difetti, la scelta di quale usare è dunque influenzata da diversi fattori quali i nemici che affronteremo (alcuni sono più vulnerabili ad un’arma rispetto che ad un’altra) o i tonici d’alcool equipaggiati alla distilleria (ne parleremo tra poco). Ogni arma può essere potenziata fino a cinque volte al Bastion, utilizzando i materiali necessari raccolti durante i viaggi di Kid o superando le prove d’addestramento (una per ogni arma).
Supergiant Games viene incontro a tutti, fornendo dieci diversi stili di gioco con cui sgominare Squirti, Stercoteri e Ura,  rendendo così vario il gameplay vero e proprio del titolo: con l’Arco dei Messaggeri potrete effettuare tiri precisi e letali, con il Machete da guerra potrete danneggiare fisicamente e velocemente gli avversari e con le Pistole da Duello potrete scaricare una raffica di proiettili sugli sventurati mostriciattoli (e sono solo tre esempi delle armi in dotazione a Kid). Ad R2 è affidata invece un’abilità speciale, utilizzabile solo quando in possesso dei tonici neri, che causerà gravi danni ai nemici o aumenterà le difese di Kid; con Triangolo il giovane si curerà utilizzando i tonici della salute mentre per le manovre difensive troviamo lo Scudo del Testauro su L2 (che usato al momento giusto permetterà un contrattacco) e con X una classica schivata.

Oltre che sul miglioramento delle armi, la componente ruolistica di Bastion influisce sui livelli d’esperienza di Kid: ad ogni azione completata, nemico sconfitto o prova superata, il ragazzo riceverà un determinato quantitativo di punti esperienza (aumentabili in percentuale grazie ai succitati idoli) e potrà salire fino ad un massimo di dieci livelli ad ognuno dei quali sbloccherà un nuovo slot nella

gameplay intuitivo e ancora fresco dopo quattro anni
distilleria, e potrà equipaggiarsi di liquori in grado di donare bonus come un contrattacco più potente, una possibilità di ritornare in vita una volta sconfitto e tanto altro. Portare Kid al massimo livello risulterà utile per affrontare al meglio le ondate di Chissà Dove, riuscendo a sopravvivere anche alla sfida più ostica (quella dedicata a Rucks).
Con un gameplay intuitivo e ancora fresco dopo quattro anni, Bastion riesce ad adattarsi a qualsiasi tipo di giocatore, offrendo un’esperienza di gioco ricca e completa.

Build that wall
Anche visivamente e dal punto di vista del sonoro Bastion resta praticamente lo stesso titolo del 2011, anche se su PlayStation 4 può usufruire dei 1080p che regalano valore aggiunto agli sfondi dipinti e agli artwork, e dei 60 fps, senza alcun calo neanche nei momenti più concitati. La colonna sonora regala emozioni sia per le canzoni originali (Build that Wall per l’appunto), sia per i brani di sottofondo alle epiche battaglie di Kid. Il doppiatore di Rucks riesce a circondare il giocatore grazie alla propria voce profonda e a dialoghi ben scritti, sebbene si limiti a descrivere le situazioni in cui il ragazzo dai capelli bianchi si troverà di fronte. Qualche problema nelle traduzioni in italiano dei testi, tra cui dei piccoli refusi, ma niente che renda il titolo incomprensibile.

Verdetto
9 / 10
Il Bastion e la Carota
Commento
Bastion esordisce in 1080p e 60fps sull'ammiraglia di casa Sony, regalando le stesse emozioni che diede in quel lontano agosto del 2011. Con l'aiuto di BlitWorks, Supergiant Games confeziona un porting riuscito e immancabile per coloro che ancora non hanno giocato questa perla del panorama indipendente. L'assenza di qualsivoglia extra a quest'edizione del titolo di Supergiant Games probabilmente fermerà dall'acquisto coloro che non l'hanno amato alla follia nelle precedenti incarnazioni o che non hanno voglia di riaffrontare l'avventura di Kid.
Pro e Contro
Comparto Audio/Visivo eccellente
Molto longevo
Trama e personaggi convincenti

x Nessuna novità rispetto le precedenti versioni

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