Recensione Azure Striker GUNVOLT 2

Ultimamente i progetti legati al nome di Keiji Inafune hanno ricevuto riscontri non del tutto positivi da parte della stampa specializzata, sia nel caso di Mighty No. 9 ambizioso erede spirituale del Blue Bomber di casa Capcom, che con ReCore, l’action-adventure ispirato ai classici del passato nato dalla collaborazione con gli ex autori di Metroid Prime. Nonostante il periodo non proprio fortunato per il game designer giapponese, c’è un titolo che già con la sua prima uscita ci aveva convinto in pieno. Stiamo parlando di Azure Striker GUNVOLT, che con questo seguito cerca di riconfermarsi uno dei più validi platform di natura action di questi ultimi anni. Con Inafune di nuovo in veste di produttore esecutivo, scopriamo insieme se Azure Striker GUNVOLT 2 è riuscito a mantenere li stessi livelli qualitativi del predecessore.

 


Per approfondire:
Azure Striker Gunvolt
 

Chi non muore si rivede
Dopo aver salvato il mondo dai malvagi piani di Sumeragi, una multinazionale senza scrupoli che ambiva al controllo dei poteri Septimali degli Adepti (soggetti che hanno sviluppato incredibili abilità speciali), per il povero Gunvolt sembra non esserci pace. Infatti, credendo di aver sconfitto Zonda, uno dei responsabili degli eventi del precedente gioco (per i dettagli sulla trama vi rimandiamo alla recensione del primo capitolo) questo tornerà con un nuovo piano che punta nuovamente al controllo degli adepti con la creazione di un mondo utopistico e allo sterminio della razza umana. Ma questa volta Gunvolt non sarà solo. Potrà infatti contare sull’aiuto del poco amichevole Copen, uno dei personaggi cardine delle vicende del precedente titolo, che in questa seconda avventura si ritaglia un ruolo da co-protagonista, con una sua storyline parallela a quella del giovane Gunvolt, che in più di un occasione si incrocerà sul suo cammino.

Se in Azure Striker GUNVOLT spesso la trama passava in secondo piano, mancando di elementi narrativi necessari alla comprensione dell’intera storia, qua assistiamo all’esatto contrario. La mole di dettagli e informazioni che ci verranno fornite sarà talmente tanta da mandare in confusione il povero giocatore che (sperando abbia avuto modo di giocare il prequel) si ritroverà a fare i conti un intreccio narrativo fin troppo articolato. A questo si aggiunge una narrazione che avviene in tempo reale durante il gameplay, sia affrontando le fasi platform o una battaglia contro un boss. Al gioco poco importerà quello che starete facendo e continuerà per la sua strada, rendendo difficile la comprensione di molti dei dialoghi, che in maniera quasi invasiva, occuperanno parte dello schermo di Nintendo 3DS. A complicare le cose, per chi ha problemi con le lingue, contrariamente alla prima uscita, il gioco propone solamente un adattamento in lingua inglese che può rende difficile la lettura, specie nelle fasi attive di gameplay.

Eterna Diva
Messo da parte questo aspetto legato alla storia, ritroviamo alla base del gioco la stessa formula che tanto aveva funzionato in passato, mescolando azione e platform 2D, elementi che appartengono ad una vecchia scuola di cui quel Mega Man X ne è stato portabandiera, e il suo DNA che scorre nelle vene di questa creatura Inti Create.
Gunvolt può fare affidamento su una pistola capace di “taggare” i nemici, che una volta agganciati potranno essere eliminati più velocemente utilizzando l’Elettrosfera, un attacco elettrico ad area in grado di eliminarli in pochi secondi. Torna anche il sistema di upgrade che permette di potenziare il nostro eroe con abilità ed accessori che possano aiutarci in battaglia. Le Skill, equipaggiabili fino ad un massimo di 4, per essere attivate necessiteranno di attingere alla nostra riserva di SP, e una volta usate richiederanno tempo per ricaricarsi. I Septima di Gunvolt si dividono in 2 tipi: Special e Normali. Le prime sono arti estremamente potenti solitamente indirizzate all’attacco, le altre più di supporto, in grado di fornirci energia extra, velocizzare la ricarica degli SP e così via. Gran parte delle abilità possono aumentare di livello, e quindi di efficacia, guadagnando esperienza nel corso delle nostre partite. Il level up del personaggio garantisce non solo lo sblocco di nuove abilità, ma anche un incremento degli HP massimi.

Durante il gioco sarà fondamentale imparare ad usare il sistema della Prevasion che consente di assorbire i colpi nemici prevenendone i danni, e una volta scarica, il prossimo danno ricevuto andrà ad intaccare la barra d’energia. Per evitare tutto ciò basterà un doppio “tap” verso il basso tramite la croce direzionale che farà ricaricare istantaneamente la barra.
Ma come abbiamo detto Gunvolt non sarà il solo personaggio selezionabile, ed affiancato a lui troviamo Copen che non solo propone una seconda trama al gioco ma anche un gameplay esclusivo per il personaggio, del quale condivide solamente alcuni aspetti base del gioco. Copen contrariamente da Gunvolt non potrà taggare i nemici con lo sparo, ma tramite un sistema di “dash”, che colpendo l’avversario concentrerà tutto il fuoco su di lui. A seconda del tipo di scatto, a terra o aereo cambierà l’efficacia dei nostri attacchi. Non potendo sfruttare poteri da Adepto, il caro Copen può utilizzare le Ex Weapon, che in maniera analoga alle skill replicano i poteri speciali dei boss sconfitti (simile a quanto avviene in Mega Man). Anche in questo caso ci sarà una Weapon Gauge che ne scandirà i ritmi di utilizzo. In maniera analoga a Gunvolt, Copen può installare nel suo costume delle Subrutine, upgrade che ne migliorano l’efficienza in battaglia. Ogni nuova aggiunta avrà un costo richiesto per essere equipaggiato, una memoria formata da slot che nel corso del gioco potrà essere espansa per accogliere sempre più Subrutine. Potremo crearne poi di nuove utilizzando i materiali ottenuti a fine missione, proprio come avviene con lo stesso Gunvolt.

Eden or Hell
Azure Striker GUNVOLT 2 propone anche un nuovo counter dedicato al punteggio, che sarà calcolato in base alle nostre azioni danneggiando e uccidendo i nemici. Rispetto al precedente gioco adesso, prima della missione potremo scegliere uno dei 3 stili disponibili. Quello di default, Caution, vedrà azzerarsi il contatore dopo essere stati colpiti 3 volte, Gutless, che non ci farà perdere quelli guadagnati anche se colpiti, riducendo tuttavia il moltiplicatore, e Fearless, che al contrario ci farà perdere tutti i Kudos raccolti ma il moltiplicatore del punteggio aumenterà. Entrambi i personaggi poi potranno sfruttare il potere dell’Awakening, che in rare occasioni permetterà di riportare in vita il personaggio risvegliando in lui poteri assopiti. La probabilità con la quale l’Awakening si attiverà dipende da quanto interagiremo con gli altri personaggi (legati alla storia) attraverso l’opzione di chat nel menù principale.

In generale Azure Striker GUNVOLT 2 si comporta esattamente come il prequel, offendo una struttura a livelli, nei quali dovremo sgominare tutti i nemici che troveremo sul nostro cammino prima di arrivare al fatidico scontro con il boss. Rispetto al passato sembra ci sia stato un notevole miglioramento sul level design, con l’inserimento di situazioni più stimolanti ed impegnative sul fronte del gameplay, che viene ulteriormente diversificato dai due stili dei personaggi che richiedono tempistiche e approcci diversi. Lo stesso lo si avverte durante le boss fight, nuovamente punta di diamante dell’intera produzione. Inti Create si dimostra ancora una volta capace di rendere questi momenti unici, obbligando il giocatore ad azioni ragionate e ad imparare i vari pattern d’attacco dei boss. Nuovamente la presenza di due personaggi utilizzabili aggiunge un altro tassello al già ricco gameplay, e la necessità di utilizzare due stili così ben diversi fra loro può rendere una boss fight più o meno complicata a seconda della run effettuata.

 

 

Azure Striker GUNVOLT 2 è compatibile anche con gli amiibo di Nintendo, in particolare con quello di Shovel Knight, protagonista dell’omonimo gioco di Yatch Club Games. La collaborazione con lo studio americano (che si occuperà della release fisica dell’Azure Striker GUNVOLT: Striker Pack) si concretizza in un livello nel quale dovremo affrontare proprio il cavaliere blu e la sua affilatissima pala. Per sbloccare questo stage, basterà avviare il gioco, accedere al menù dedicato agli amiibo e passare sulla console (o l’accessorio wireless in caso dei vecchi modelli) la statuina.

 

Questo influisce anche su come si sviluppa la struttura del gioco, tramite una serie di stage completabili in maniera libera, che una volta completati daranno accesso ad una nuova serie di livelli. Una volta completato il gioco con uno dei due personaggi assisteremo al primo dei due finali, una sorta di bad ending. Per completare la storia, e accedere così ai true ending sarà doveroso completare nuovamente l’ultimo stage, dove ad ad aspettarci troveremo un nuovo boss.
Fra gli sbloccabili, portando a termine l’avventura, vanno segnalate delle missioni speciali chiamate Secret Mission, che serviranno ad allungare ulteriormente l’esperienza di gioco (che come per Azure Striker GUNVOLT si assesta sulle 7/8 ore) e una nuova modalità pensata per gli speedrunner, dove mettere alla prova le nostre abilità di velocisti.

 


Per approfondire:
Shovel Knight
2D MANIA
Sotto il profilo tecnico non troviamo grandi stravolgimenti rispetto al passato. Anche questa volta ci troviamo di fronte ad un titolo che sembra scappato dall’era 16-bit degli anni ’90. Graficamente ben curato e con ottime animazioni, soprattutto per quanto riguarda i boss, dà il meglio di se grazie ad un level design più studiato e ambientazioni che ben si sposano con le atmosfere futuristiche del gioco, e smorzano quella linearità di cui soffriva il primo capitolo.
Alle musiche troviamo nuovamente Ippo Yamada che ci offre un lavoro in linea con il precedente, recuperando gran parte dei brani del primo capitolo, ai quali si affiancano nuove canzoni, come ad esempio quella per l’Awakening di Copen, e si concede un vezzo creativo proprio sul finale,del quale non vi vogliamo rovinare la sorpresa, ma vi darà un ruolo decisamente attivo ai fini dell’avventura.

Verdetto
8.5 / 10
Mighty No. 9 chi?
Commento
Come prima più di prima. Azure Striker GUNVOLT 2 è un ottimo seguito che prende tutto quello di buono fatto in passato e lo espande, con un nuovo personaggio dal gameplay esclusivo, un level design più curato e una storia finalmente ricca e corposa. A tal proposito, l'eccessiva enfasi posta nel raccontare gli eventi "rovina" in qualche modo la sua fruizione, rendendo difficile la concentrazione durante le fasi attive di gameplay. Escluso questo piccolo difetto, se avete amato le avventure di Gunvolt con questo nuovo capitolo rimarrete più che soddisfatti. Chi invece ancora non ha avuto modo di avvicinarsi a questa piccola perla di Inti Create e cerca un buon erede di Mega Man X, è arrivato il momento di dargli un'occasione, magari puntando Azure Striker GUNVOLT: Striker Pack che raccoglie i due titoli.
Pro e Contro
Level design più curato del prequel
Copen ottima introduzione nel cast
Piacevole da giocare e dal buon tasso di sfida

x La trama si sovrappone al gameplay rendendo difficile la comprendione
x Solamente in inglese

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