Sull’onda della cancellazione di Silent Hills (o presunta tale, quando c’è di mezzo Hideo Kojima il confine tra realtà e trollata è sempre difficile da capire) abbiamo deciso di prestarci anche noi al gioco cui Konami aveva dato il via dopo il trailer-scherzone nascosto dentro P.T.: abbiamo accoppiato alcuni sviluppatori a serie cui non hanno mai messo mano, creando dei veri e propri “feticci ludici” che vi proponiamo qui di seguito (assieme al nome della mente malata che ha partorito l’accoppiamento). Quello che segue quindi è il frutto di questo delirio redazionale: vi consigliamo di tenere le mani rigorosamente sopra il tavolo mentre leggete.

Devil May Cry + Suda51 (Pietro Iacullo)
DmC era sottotono dal punto di vista dei boss. Devil May Cry 4 invece mancava di anima. Chi può risolvere entrmabi i problemi?
Chi ci segue da un po’ probabilmente ha sentito fino alla nausea quello che penso di Devil May Cry, in particolare degli ultimi due capitoli usciti: DmC a dispetto di quello che pensano i “puristi” della serie è stato un capitolo coraggioso e capace di proporre qualcosa che fosse diverso dall’immagine classica di Dante e soci ma al contempo assolutamente in linea con quello che vuol dire Devil May Cry, anche se boss-fight e dialoghi erano decisamente sotto la media. Devil May Cry 4 invece pur non soffrendo questo problema era il classico “compitino” fatto copiando quanto già fatto vedere dai capitoli precedenti: zero idee, zero anima e zero tituli. Praticamente Devil May Cry 2 senza i pantaloni Diesel e gli altri orrori che ci ha propinato, ma anche senza quel processo di rinnovazione che Hideaki Itsuno aveva avviato con l’ottimo terzo capitolo della saga. Goichi Suda avrebbe tutte le carte in regola per risolvere questi problemi e l’occasione per creare un No More Heroes sotto steroidi: Dante è senza dubbio un personaggio che riuscirebbe ad interpretare in modo egregio (infilando di straforo nei dialoghi anche qualche strizzata d’occhio al giocatore e qualche picconata alla quarta parete) e l’ambientazione piena di demoni ed altre amenità sovrannaturali lascerebbe al nostro giapponese preferito la possibilità di fare più o meno quello che gli pare sul fronte character design. Il rischio di una mezza delusione alla Killer is Dead è comunque dietro l’angolo, ma piuttosto che giocare l’ennesimo “usato sicuro” firmato Capcom è meglio correrlo.

Dopo aver fatto Touchdown, tanto vale fare anche jackpot

Silent Hill + Swey65 (Giacomo Favilla)
Swery65 potrebbe essere la risposta videoludica a David Lynch. Proviamo a dargli la sua occasione?
Voglio restare nel tema di Silent Hill che fra alti e (molti) bassi è stata una delle prime serie horror videoludiche a dar voce su console alla concezione di spavento orientale, cavalcando l’ondata del J-Horror che tanto spopolava in quegli anni e portata avanti da film come The Ring o Ju-on, distanziandosi dal filone splatter/B-movie del “rivale” Resident Evil di Mikami. La chiusura del progetto, reale o presunta che sia (e qua solo il tempo ce lo saprà dire) è stato un colpo al cuore e, nonostante la serie sia allo sbando da diversi anni, la duplice figura di Kojima/Del Toro era un barlume di speranza alimentato dalla buona resa di quel P.T. che era riuscito veramente a spaventare come poche altre cose.

Ed è quindi in questa scelta folle di Konami di buttare alle ortiche questo speranzoso sequel (o reboot) mi piacerebbe vedere all’opera su un titolo maggiore un “personaggio” come Hidetaka Suehiro, in arte Swery65. Il perché della scelta di questo outsider del game design? Semplice: un’incredibile capacità a tratti surreale, ma al tempo stesso terribilmente concreta, di raccontare una storia e delinearne alla perfezione i suoi protagonisti. È stato così con Deadly Premonition, action horror che traeva ispirazione da Twin Peaks ed è continuata con D4, avventura grafica episodica che ripropone al suo interno tutti i tratti distintivi del game designer giapponese. Pensarlo al lavoro su una serie di questa caratura potrebbe rappresentare il suo “salto della quaglia”, una svolta qualitativa necessaria nel suo percorso lavorativo fatto di titoli di nicchia diventati fenomeni culturali non tanto per merito della calda accoglienza della stampa quanto grazie al passaparola delle persone.

E poi chissà. Se Goichi Suda con il suo stile è spesso paragonato a Tarantino (sebbene mi riesca più facile accostarlo ad un Robert Rodriguez), magari con Swery65 fra qualche anno potremo parlare del nuovo David Lynch del videogioco.

 

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Hanno ucciso Castlevania, Metal Gear e SIlent Hill. PES inizia a tremare

Dawn of War + The Creative Assembly (Luca Pitocchi)
The Creative Assembly, grazie alla sua puntigliosità storica, potrebbe tirar fuori un degno capitolo della serie che fu di THQ
Tra i brand che potrebbero trovare nuova vita con un nuovo sviluppatore alle spalle personalmente vedrei bene la serie Dawn of War, nel caso SEGA decidesse di affidare il brand acquisito da THQ al team di The Creative Assembly. Intendiamoci, Relic ha reso onore alla saga di Warhammer 40k negli anni, tuttavia la formula classica di Dawn of War, a lungo andare, sembra restrittiva e semplicemente non rende l’idea degli scontri su larga scala dove ogni soldato è una risorsa preziosa che può fare la differenza (come visto, invece, in W40K: Space Marines). Inoltre quanto fatto da Relic , sul lungo periodo, sembrava mancare di continuità: le schermaglie per il controllo delle aree planetarie (benchè affini al background dell’ambientazione), si riducevano semplicemente a dover affrontare la solita orda di nemici con una skin diversa. In questo caso, l’idea di una campagna più “fluida” e tatticamente varia, come visto in Attila: Total War, gioverebbe sicuramente nel caso SEGA volesse rivitalizzare il brand. Il vantaggio di avere svariati anni di esperienza esclusiva nel campo degli strategici, tra l’altro, accompagnata dalla puntigliosità storica che caratterizza i titoli di The Creative Assembly, sicuramente farebbe giocoforza per garantire un prodotto di alta qualità.

 

Starfox + Treasure (Filippo Veschi)
Troppo ovvio rispondere Platinum Games se si parla di StarFox: che succederebbe invece se la serie finisse nelle mani di Treasure?
Un nuovo Starfox, dopo anni di magra per gli appassionati della volpe spaziale Nintendo, è finalmente in produzione. La notizia che il progetto sia sotto l’egida dell’inossidabile Shigeru Miyamoto è per molti una garanzia di assoluta qualità, dopo almeno 3 episodi in mano a team “esterni” come Rare, Namco Bandai e Q-Games. Eppure per molti l’annuncio, avvenuto allo scorso E3, ha rappresentato la morte del sogno di uno Starfox realizzato da Platinum Games, che pure avevano espresso interesse nel franchise. A mio parere lo sviluppatore più idoneo per una nuova avventura di Fox McCloud e soci non sarebbe stato però il team di Kamiya & Co., abilissimo negli action games in terza persona, ma con praticamente nessuna esperienza negli Shoot ‘em Up Arcade puri, come sono i primi due e più riusciti giochi di Starfox. Il mio team prediletto sarebbe stato in questo caso Treasure. La loro serie Sin & Punishment, infatti, sin dal primo episodio su N64 (giunto in Europa solo nel 2007, grazie alla Virtual Console di Wii), per arrivare allo straordinario Sin & Punishment: Successor of the Skies (2010, sempre su Wii, recentemente ripubbblicato nel Nintendo eShop di Wii U), a livello di gameplay è una diretta evoluzione di Starfox. In aggiunta il team ha la propensione a creare sfide dal netto taglio hardcore, con sistemi di punteggio risk-rewarding, ed una cura per il dettaglio ed il level design maniacale. Uno Starfox con una forte iniezione di “filosofia Treasure” sarebbe potuto essere al tempo stesso un glorioso ritorno alla tipologia dei primi due episodi ed il miglior capitolo della serie. Purtroppo è andata come è andata, e dovremo “accontentarci” del progetto di Miyamoto, comunque interessante per la promessa di utilizzare in maniera innovativa il GamePad di Wii U, ma che rischia con la sua attitudine “sperimentale” di mancare ancora una volta l’obbiettivo di creare un vero sequel di Starfox 64. Peccato, sarà per la prossima volta.

Per ora ci accontentiamo di Furry-Bayonetta

Pokémon + Nintendo EAD  (Guido Avitabile)
Alzi la mano chi ha sempre bramato un titolo della serie principale di Pokémon su una console fissa di casa Nintendo. Certo abbiamo avuto numerosi spin-off fin dall’era Nintendo 64, ma sebbene Pokémon Colosseum e Pokémon XD Tempesta Oscura (entrambi per GameCube) abbiano fornito una trama di contorno e la possibilità di catturare qualche mostriciattolo, l’azione dei capitoli “colorati” si svolge sempre e comunque su console portatile, fin dal debutto. Vuoi perchè GameFreak non ha voglia di sviluppare su console fissa, vuoi perchè probabilmente non ne sono in grado, negli ultimi anni ho iniziato a sperare che Nintendo si affidi a qualcun altro per i mostri tascabili su home console. Purtroppo la cosa non è possibile realmente, dato che Pokémon è un IP proprietaria di GameFreak e non di Nintendo, e l’unico motivo per cui quest’ultima subentri sarebbe mettere il veleno nel caffè di Masuda. Complotti a parte l’intero articolo si basa sulle nostre fantasie, quindi ecco il mio sogno segreto: entro la fine della mia vita vedere un capitolo principale di Pokémon in taltadefinizione su Console fissa, con tutti i mostriciattoli disponibili e più di un continente, magari sbloccabile avendo amici stranieri nella lista contatti. Ogni nazione la sua regione di partenza, i suoi starter, le sue palestre e il suo team rivale, fino a prendere la S.S. Anna per solcare i mari e sbloccar eun nuovo luogo ricco di altri mostriciattoli.
Un sogno che rimarrebbe tale considerate le capacità tecniche di Gamefreak, ma che potrebbe essere realizzato se Nintendo affiancasse al team (ecco forse questo è anche meglio che sostituirlo in toto) uno dei suoi principali, qualcuno come Nintendo EAD ad esempio. Ve lo immaginate un mondo di pokémon con lo stesso dettaglio delle ultime versioni di Hyrule o con i colori e il sistema di luci di Super Mario 3D World? Io sì, e devo cambiarmi i boxer.

L'equivalente di Skyrim in salsa Pokémon? Chi devo ammazzare?

L’equivalente di Skyrim in salsa Pokémon? Chi devo ammazzare?

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