Anteprima Pokkén Tournament (Arcade)

Previsto per Wii U questa primavera, Pokkén Tournament, il picchiaduro di Pokémon sviluppato da Bandai Namco Entertainment, è in realtà disponibile come arcade nelle sale giochi giapponesi già da svariati mesi. Avendo trascorso le vacanze di Natale ed il Capodanno nella terra del Sol Levante ho avuto occasione di spendere numerose monete da 100 Yen nei cabinati del gioco e sono qua pronto a raccontarvi le prime impressioni sul nuovo titolo dedicato ai mostri tascabili Nintendo.

Versione testata: Arcade

 

Scopriamo il cabinato di Pokkén Tournament!
In territorio nipponico il cabinato di Pokkén Tournament è facilmente rintracciabile nei Pokémon Center presenti in città quali Osaka, Tokyo, Yokohama e Sapporo o nelle numerose sale giochi diffuse un po’ ovunque, in particolare concentrate nei quartieri otaku/nerd quali Den Den Town ad Osaka ed Akihabara a Tokyo. Il cabinato si presenta dotato di un lettore di BananaPassport, una tessera che consente di registrare i progressi e le personalizzazioni in molti titoli arcade targati Bandai Namco, una postazione per singolo giocatore (l’impostazione della telecamera richiede che ogni giocatore abbia il proprio schermo, quindi niente secondo player sullo stesso cabinato) ed un particolare GamePad in sostituzione del classico arcade stick. Il controller, che poche settimane fa abbiamo scoperto essere in arrivo anche per la futura versione Wii U, non presenta alcuno stick analogico, ma solo la croce direzionale, i tasti frontali BAYX ed i dorsali di destra e sinistra. Dopo aver inserito una moneta da 100 Yen, Pokkén presenta al giocatore tre opzioni distinte: single player, multiplayer locale (contro giocatori su altri cabinati in system link) o multiplayer online (contro giocatori presenti in altre sale giochi lungo il territorio giapponese). Abbastanza curiosamente il singleplayer non prevede un canonico arcade mode o story mode, ma consta soltanto di due incontri singoli contro avversari manovrati dalla CPU. Questa particolare scelta dello sviluppatore relega la modalità a singolo giocatore a poco più di un mero training mode e spinge i giocatori a buttarsi quanto prima nei match contro avversari reali. Ignoriamo se il motivo sia stato proprio quello di spingere il multiplayer, ma in un gioco come Pokkén Tournament l’assenza di un arcade mode vero e proprio stona o quantomeno risulta bizzarra. Dato lo stato di work-in progress del titolo ed il suo costante aggiornamento, ci auguriamo di vederlo inserito se non in una futura versione arcade almeno in quella casalinga per Wii U.

Controller Pokken Tournament

Il controller di Pokkén Tournament

 

Botte da orbi tra Pokémon
Dopo aver selezionato la modalità di gioco preferita arriveremo quindi alla scelta del nostro lottatore. Pokkén Tournament si presenta allo stato attuale con un roster piuttosto esiguo: Lucario, Machamp, Pikachu, Gardevoir, Suicune, Charizard, Weavile, Blaziken, Gengar, Pikachu Libre e Shadow Mewtwo. Anche se il titolo viene costantemente aggiornato con nuovi lottatori, al momento solo questi 11 sono disponibili, accompagnati da altri Pokémon selezionabili come personaggi di supporto. Gli scontri avvengono all’interno di arene circolari ed il movimento dei personaggi è inizialmente in 3D (anche se “bloccato” su 8 direzioni a-la Super Mario 3D World) con telecamera dietro le spalle. Man mano che i due Pokémon si avvicineranno la telecamera inizierà a posizionarsi sempre più di lato, fino a raggiungere la classica inquadratura da picchiaduro 2D/2.5D. Questa transizione, che appare alquanto bizzarra sulla carta, dal vivo è realizzata con grande cura e naturalezza, e nel flusso dei combattimenti quasi non ci si rende conto di quando si passa dalle fasi a distanza (caratterizzate da un gran uso di proiettili ed attacchi a distanza) a quelle ravvicinate (più simili ad un picchiaduro standard). I tasti frontali del controller sono utilizzati per il salto e per gli attacchi, uno speciale e due standard, mentre i dorsali controllano rispettivamente l’entrata in campo del Pokémon di supporto e la parata. In maniera simile a Smash Bros. tanto gli attacchi speciali che quelli standard saranno differenti se eseguiti con il Pokémon in “posizione neutra” o muovendo in una delle 4 direzioni. L’arsenale offensivo di ciascun Pokémon è infine completato dalla barra del Burst, che una volta riempita consentirà al nostro Pokémon di effettuare un power-up (che apparirà come Mega Evoluzione per quei Pokémon che sono dotati di una forma megaevoluta) per scatenare attacchi ancora più devastanti durante un piccolo lasso di tempo.

 

Non è Tekken coi Pokémon
Nonostante 10 degli 11 personaggi al momento disponibili siano bipedi, Bandai Namco sembra aver resistito alla tentazione di realizzare un mero “Tekken coi Pokémon” e pare aver dedicato la giusta cura nel rappresentare i vari mostri ed il loro modo di combattere nella maniera più fedele possibile . I vari personaggi hanno mobilità e fisica nei salti diversissime tra loro, così come parco mosse e strategie di combattimento cambiano radicalmente tra un personaggio ed un altro. Da un lato abbiamo la rapidità estrema di Pikachu, dall’altro la fisicità di Machamp. Ci sono personaggi estremamente bilanciati come Lucario e ci sono anche particolarità come Suicune, in cui sono prevalenti i proiettili ed il mantener a distanza l’avversario. Questa grande varietà, oltre che far piacere al pokéfanatico più incallito, rende il titolo il classico “easy to learn, hard to master“, ma lancia anche alcune ombre sul bilanciamento del gioco. Nonostante la mia prova non sia stata lontanamente sufficiente per stabilire un verdetto definitivo in proposito, mi è parso che alcuni personaggi fossero più avvantaggiati di altri, su tutti Suicune ed il suo gioco basato sui proiettili. Dal punto di vista tecnico il titolo si presenta invece in forma, con modelli poligonali curati ed animati alla perfezione, ed effetti speciali spaccamascella durante gli attacchi più importanti. Di contro le arene appaiono leggermente spoglie, ma è chiaro che tanto per gli sviluppatori che per i giocatori non sono certo il maggior punto di interesse.

Pokken Tournament Filippo

Osserviamo qua il gaijin Filippo poco prima di venir bastonato su Pokkén Tournament dai giocatori giapponesi

Commento
Dopo aver provato Pokkén Tournament posso dire che Bandai Namco ha evitato in grande stile i due errori che poteva commettere: realizzare una versione Pokémon del suo Tekken od andare a scimmiottare l'altro picchiaduro in cui compaiono i mostriciattoli Nintendo, ovvero Super Smash. Bros. Pokkén Tournament presenta una sua individualità ed è percepibile il rispetto avuto dagli sviluppatori per il materiale originario. Le basi del gameplay appaiono estremamente semplici e facili da fare proprie, ma le infinite combinazioni di mosse e la mobilità completamente diversa di ogni Pokémon rendono Pokkén un titolo potenzialmente molto profondo. Ci sono anche dei punti negativi, in parte condizionati dallo stato di "work-in-progress" che è la versione arcade. Il bilanciamento non appare del tutto convincente. Manca una vera e propria modalità a singolo giocatore. Un roster di solo 11 personaggi è inoltre davvero esiguo. Ma lo spazio di manovra per sistemare questi problemi e limare le piccole imperfezioni c'è ancora e noi speriamo che alla sua uscita su Wii U Pokkén Tournament sappia presentarsi al massimo della forma.
Pro e Contro
Molto più di un Tekken in salsa Pokémon
Easy to learn, hard to master
Visivamente molto gradevole

x Assenza di un vero e proprio arcade mode
x Roster ancora scarno
x Qualche dubbio sul bilanciamento

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