Anteprima Gravity Rush 2

In occasione della Paris Games Week di quest’anno e approfittando dell’invito di Sony Playstation Italia (che con l’occasione ringraziamo di nuovo) siamo riusciti ad avere un assaggio (prima durante la conferenza Playstation e poi grazie ad una presentazione a porte chiuse) di Gravity Rush 2, sequel dell’originale Gravity Rush uscito nel 2012 su PlayStation Vita. Quelle che seguono quindi sono le nostre prime impressioni basate su quanto abbiamo potuto vedere (e ascoltare dalla bocca di Keichiiro Toyama, director della serie).

 

Gravity style(s)
Rispetto all’originale, che comunque verrà riproposto durante il prossimo anno su PlayStation 4 in versione Remastered (con tutti gli aggiornamenti tecnici del caso), il secondo capitolo delle avventure di Kat è stato fin da subito pensato per la console domestica di Sony: di conseguenza gli sviluppatori hanno potuto realizzare non solo un prodotto molto più dettagliato sotto il profilo tecnico, ma come vedremo a breve anche più ricco a livello di interazione e di contenuti. Rispetto al primo capitolo Gravity Rush 2, oltre al semplice update visivo, pur riprendendo lo stile a metà tra il manga giapponese ed il fumetto francese, si mostra decisamente più vivace dal punto di vista dei colori, andando a realizzare un “quadro” decisamente meno decadente (questa l’espressione utilizzata da Toyama) e più “allegro”.

Come nell’originale ci ritroviamo ad impersonare Kat, una misteriosa ragazza dotata del potere di manipolare la gravità. Ma rispetto alla prima escursione portatile della serie questa volta l’eroina ha a disposizione delle abilità se vogliamo più sofisticate: oltre all’assenza di gravità Kat è infatti capace di utilizzare due nuovi “Gravity Style”. Scorrendo un dito sul touchpad di DualShock 4 verso l’alto si attiverà il Lunar Style, che andrà ad influenzare i movimenti della protagonista (ed il suo moveset) rendendola decisamente più veloce e permettendole di saltare più in alto senza dover sfruttare la gravità per fluttuare. Con il Lunar Style attivatò il Gravity Kick, la “mossa simbolo” di Kat, diventa un Wormhole Kick, permettendo di andare a colpire in maniera praticamente instantanea nemici al di fuori del raggio del normale calcio gravitazionale. Scorrendo invece verso il basso si attiva il Jupiter Style, che in buona sostanza si comporta esattamente al contrario: i movimenti si fanno decisamente più lenti a causa dell’aumento di gravità, ma in compenso la quantità di danni che è possibile infliggere in questo stato è destinata a salire drasticamente. La stessa cosa succede al Gravity Kick, che in questo stadio praticamente genera all’impatto una sorta di onda d’urto che colpisce tutta la zona circostante, facendo piazza pulita dei nemici coinvolti (durante il tutorial giocato in presa diretta davanti alla stampa questa tecnica ha permesso di eliminare subito tutti i Nevi presenti nella zona). Il Jupiter Style permette inoltre di ammassare gli oggetti dello scenario che vengono catturati dal campo di stasi di Kat, andando a potenziare anche questo aspetto. Laddove nel primo capitolo gli oggetti “raccolti” in questo modo potevano essere semplicemente lanciati contro il bersaglio di turno adesso si possono letteralmente ammucchiare, andando a formare una sorta di sfera di dimensioni più o meno generose che giocoforza risulta essere più distruttiva. C’è infine la possibilità di eseguire delle mosse combinate assieme a Raven (nemica di Kat nel titolo precedente ma adesso sua alleata), che in alcune sezioni di gioco può intervenire in aiuto del giocatore lasciandosi controllare dall’IA.

 

Più cose da fare
Come si accennava in apertura, Gravity Rush 2 è cresciuto rispetto al primo capitolo anche sul fronte dei contenuti: Kat può adesso interagire maggiormente con le persone che incontra per strada, grazie ad una serie di azioni predefinite e alla possibilità di scattare foto e selfie, anche cambiando la posizione degli oggetti presenti. Tenendo conto di tutto il pacchetto ludico (che oltre alle missioni principali e secondarie include anche delle sfide time attack) si parla di un aumento di praticamente tre volte rispetto al capitolo per PlayStation Vita, con la mappa che più o meno si allinea all’upgrade e diventa due volte e mezza più grande. Purtroppo sotto questo punto di vista non abbiamo visto molto oltre al tutorial e ad una boss fight, per cui sarà sicuramente un aspetto che andrà verificato una volta a disposizione il titolo: la promessa ad ogni modo è quella di una longevità che va dalle 20 alle 40 ore, decisamente più congrua quindi rispetto all’originale.

Anche se il titolo è, come ribadito dagli sviluppatori, pensato per il single player (escludendo quindi l’introduzione di una modalità cooperativa in cui un giocatore impersona Kat e l’altro Raven) non mancherà qualche aspetto online di contorno, che permetterà di confrontare i progressi e i risultati dei propri amici e di inviare loro le summenzionate foto.

Commento
Anche per via dell’ottimo lavoro fatto sul primo Gravity Rush, che ancora oggi è uno dei (purtroppo pochi) must buy su Playstation Vita, Gravity Rush 2 promette di essere un’ottima esclusiva per Playstation 4. Quello che abbiamo potuto vedere fino a questo momento è sicuramente promettente, anche se gran parte degli aspetti “annusati” in questi giorni andranno verificati una volta che il gioco arriverà sugli scaffali.
Pro e Contro
Visivamente accattivante
I tre Gravity Styles mischiano le carte in tavola
Più contenuti...

x ... Di cui bisognerà valutare la sostanza
x Niente modalità co-op

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