Anteprima Dishonored 2

In questi ultimi giorni di Gamescom 2016 non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di fare una capatina nell’area allestita da Bethesda, dove abbiamo potuto assistere ad una presentazione a porte chiuse “doppia”, dove ci sono stati mostrate sequenze giocate di Prey e Dishonored 2. Al primo dei due titoli dedicheremo un’anteprima dedicata domani, concentrandoci in questo articolo sul seguito delle vicende di Corvo Attano che, paradossalmente, non si è fatto vedere sul palco lasciando i riflettori a Emily Kaldwin, oggetto della missione del protagonista nel primo capitolo e adesso promossa al ruolo di co-protagonista giocabile.

Da preda a predatore
Emily in 15 anni è diventata un’assassina molto efficace
La sequenza giocata ci ha permesso di assistere in prima persona all’utilizzo di alcune delle abilità sovrannaturali di Emily, che ci è sembrata subito essere un’assassina letale quanto (se non anche di più) del suo mentore. Il primo potere cui la ragazza ha fatto ricorso è la capacità di trasformarsi in ombra, utile per aggirarsi di soppiatto (e a velocità decisamente sostenuta) ad un ignaro bersaglio per poi letteralmente smembrarlo utilizzando le ombre stesse, un’esecuzione decisamente cruda che Arkane non ha mancato di impreziosire di dettagli e animazioni abbastanza macabre. Il resto delle guardie all’ingresso è stato sgominato in un colpo solo grazie all’Effetto Domino: Emily ha “connesso” tra di loro i nemici, facendo in modo che i danni subiti da uno di questi andassero poi a riflettersi anche sul resto della squadra. Il risultato? Decapitata una guardia, decapitate anche le altre, e via libera verso l’ingresso. Dentro la villa però le cose si complicano, perché non si ha a che fare solo con nemici umani, ma anche con delle grottesche guardie robotiche dal viso oblungo, il cui design è sospeso tra lo Steampunk e una sorta di incubo distorto. Indubbiamente più coriacei degli avversari di carne, per far fuori queste unità Emily prima utilizza l’abilità di trasformarsi in ombra per raggiungere, da terra, il lampadario sospeso nella stanza, per poi piombare dall’alto su una di queste creature meccaniche, rimuoverne il cranio e affondare il colpo con la sua lama per bloccarne gli ingranaggi. Per eliminare il robot il tutto andrà ripetuto una seconda volta, stando bene attenti perché dopo il primo assalto la macchina è più brutale nelle movenze ed attacca senza sosta usando le sue lame o lanciando attacchi elettrici a distanza. C’è spazio, dopo questo scorcio di gameplay “normale”, per sfoggiare un ultimo potere di Emily, che permette di evocare una sorta di clone d’ombra della ragazza che distrae e danneggia il nemico di turno attaccandolo.

 

Il gameplay quindi, seppur rimanendo in linea con quanto visto nel capostipite della serie, sembra sicuramente solido, e l’alternanza tra le fasi d’azione e quelle furtive, assieme alla combinazione delle abilità di Emily con i suoi movimenti “naturali”, sembra funzionare più che egregiamente, restituendo un feeling assolutamente spettacolare che ci aspettiamo essere anche divertente ed appagante nell’esecuzione, pad alla mano. L’unico dubbio riguarda l’eccessiva facilità con cui abbiamo visto la ragazza far fuori alcuni nemici umani, ed andrà quindi chiarito se si tratta di un problema vero e proprio o semplicemente è stato un caso dovuto ad un massiccio utilizzo dei suoi poteri, che durante la campagna sarà necessario dosare con più intelligenza.

Fascino Steampunk
Componente artistica davvero ispirata
Pochissimi i dubbi invece sul fronte stilistico, grazie a delle ambientazioni dannatamente affascinanti e capaci di valorizzare anche le scelte che vanno a caratterizzare alcuni dei nemici che abbiamo potuto vedere (dove, come detto, ci hanno in particolare colpito i bizzarri automi dotati di lame). Non si può insomma che plaudere al lavoro fatto da Arkane da questo punto di vista, che speriamo vada a confermarsi anche nelle altre location presenti in gioco.

Commento
Se vi è piaciuto il primo Dishonored, il secondo capitolo della serie molto probabilmente non vi deluderà (almeno, non dal punto di vista delle meccaniche). Quello che abbiamo visto in occasione della Gamescom 2016 ci ha lasciati senza dubbio soddisfatti, con l'unico dubbio che riguarda l'effettiva efficacia di alcune delle combinazioni che è possibile mettere in scena nei panni di Emily, un po' troppo efficaci. Speriamo che nel gioco finale poi il tutto risulti effettivamente bilanciato e all'altezza delle aspettative, che a questo punto sono davvero a livelli prossimi alle stelle.
Pro e Contro
Artisticamente ispiratissimo
Il gameplay sembra solido e appagante...

x ... Ma alcune abilità potrebbero essere troppo forti

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