Anteprima Batman Arkham VR

Se c’è un motivo che ha permesso alla Realtà Virtuale, ciclicamente, di tornare a proporsi sul mercato nonostante risultati (fin’ora) non incoraggianti è il fascino che questa tecnologia esercita sulle persone: sappiamo tutti che molto probabilmente nella vita reale non saremmo mai super eroi, non andremo a cacciare alieni nello spazio o guideremo dei mecha. Grazie a Playstation VR però, in occasione della Gamescom 2016 (e dietro il gentile invito di Warner Bros.) abbiamo provato in anteprima Batman Arkham VR e impersonato il Cavaliere Oscuro per una decina di minuti.

I’m Batman!
La prima sezione della demo ci ha fatto trasformare da Bruce Wayne a Batman

La demo messaci a disposizione consentiva di giocare due sezioni diverse di gioco. La prima, più semplice e pensata come sorta di tutorial introduttivo alle meccaniche del titolo, ci ha fatto vivere in prima persona la transizione da Bruce Wayne a Batman: dopo aver azionato il passaggio segreto che porta alla Batcaverna lungo la discesa abbiamo preso confidenza con i comandi (il titolo rientra nella categoria di giochi per Playstation VR che richiede due Playstation Move per funzionare), indossando maschera e armatura ed equipaggiando i tre strumenti a disposizione del crociato incappucciato alla nostra cintura. Il classico Bat-rampino, una sorta di telecomando utile per affrontare le fasi da detective incluse nel gioco e gli iconici Batarang, con cui abbiamo potuto prendere confidenza con dei lanci di prova verso bersagli fissi e poi mobili (con un assist da parte del gioco nel secondo caso, a correggere la traiettoria del tiro). I controlli ci sono sembrati decisamente reattivi, e a differenza di (per esempio) quanto sperimentato con Fairpoint (di cui vi parleremo nei prossimi giorni), non abbiamo avuto particolari problemi a far combaciare una nostra azione reale con il corrispondente nel mondo virtuale di gioco; siamo riusciti ad appendere tranquillamente i gadget alla cintura del costume (anche grazie al fatto che la “zona” in cui agganciarli era ben segnalata a schermo) e a proseguire verso la sezione successiva. Ovviamente, la scena strizzava pesantemente l’occhio ai fan del Pipistrello (che probabilmente non vedono già l’ora di poter provare questa esperienza), ma va riconosciuto che se l’obiettivo era calare il giocatore nei panni di Batman questo è stato indubbiamente centrato alla grande.

Il detective numero uno al mondo
 La seconda parte ci ha portati sul campo ad indagare, con risultati esaltanti

La seconda parte della demo era dedicata ad un’indagine sul campo: trovandosi davanti al cadavere del fido assistente Nightwing in un vicolo Batman si vede costretto a cercare di capire cos’è successo e, sopratutto, chi ha ammazzato l’amico. Per fare questo era possibile muoversi lungo la scena del crimine in tre dimensioni, inquadrando delle apposite icone con il simbolo del supereroe e premendo il grilletto su uno dei due Playstation Move. Scannerizzato il corpo con l’apposito gadget è iniziata la parte più direttamente ludica: in sostanza abbiamo assistito agli ultimi istanti di vita di Nightwing, ed individuate sul corpo le lesioni più gravi il telecomando ha riprodotto la colluttazione tra vittima e carnefice. In sostanza, a questo punto, si è trattato di fermare l’azione ogni qualvolta veniva inflitta al primo Robin una delle ferite elencate all’inizio, in una sorta di “quick time event ad azioni” che da una parte ha tenuto viva la nostra attenzione e dall’altra ci ha fatto godere il combattimento tra i due come se fossimo sul posto (c’è capitato che dopo un salto particolarmente spettacolare di Nightwing questo passasse sopra la nostra testa, facendoci girare l’inquadratura). Non mancava ovviamente la possibilità di eseguire un rewind, riavvolgendo l’azione per rivedere i tratti salienti del tutto o semplicemente perchè si è persa una delle lesioni. Alla fine, abbiamo individuato sulla scena del crimine la presenza di un testimone, e con la stessa tecnica abbiamo individuato il momento in cui ha appoggiato la mano sul muro per poterne rilevare le impronte digitali ed identificarlo (scoprendo un legame tra lo scagnozzo e il villain Pinguino). In attesa di capire se il focus ludico del titolo sarà legato a spezzoni di indagine su questa falsariga o se invece ci sarà anche qualche sezione più action, per il momento comunque possiamo dirci soddisfatti di quanto abbiamo potuto vedere: queste fasi funzionano, sfruttando l’immedesimazione concessa dal visore di casa Sony e proponendo qualcosa di inedito, anche se derivato da meccaniche a cui i giocatori sono già abituati.

Commento
Batman Arkham VR ci ha lasciato ancora più convinti del fatto che ormai la Realtà Virtuale sia dietro l’angolo: l’esperienza ci ha galvanizzato, prima calandoci nella giusta atmosfera con la discesa verso la Batcaverna e poi dirompendo del tutto nella seconda sezione di gioco, dove abbiamo potuto condurre l’indagine nei panni del Cavaliere Oscuro. In attesa di capire se e come sarà possibile anche “menare le mani” nei panni di Batman promuoviamo il titolo, e non vediamo davvero l’ora di poterne avere ancora.
Pro e Contro
Siamo stati Batman
Immedesimazione quasi totale
Le indagini funzionano…

x … Ora vogliamo vedere i combattimenti

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