Dallo scorso Dicembre, tutti i fan Nintendo hanno dovuto fare i conti con una nuova minaccia al loro portafoglio: gli amiibo. Non solo, se dopo le prime due ondate la situazione sembrava simile a quella di Disney Infinity e Skylanders, i due principali rivali sul mercato, con un Little Mac (Punch Out!) e un Abitante (Animal Crossing) leggermente più rari, all’alba della terza serie di amiibo si è scatenato l’inferno: Rosalina (O Rosalinda) da subito introvabile non appena toccati gli scaffali, mentre sui siti di compravendita online iniziavano a spuntare veri e propri sciacalli da pre-order che proponevano a cifre folli (si parla di almeno 45 euro a pezzo) amiibo non ancora disponibili, promettendo un arrivo sicuro della rara statuina.
Il 20 Febbraio in Italia scoppia il delirio: della quarta ondata arrivano solamente Megaman e Sonic, mentre Shulk (Xenoblade Chronicles), King Dedede e Meta Knight (Kirby) arrivano solo in poche catene e non soddisfano i preordini, anticipando quello che sarebbe successo con la prima ondata di amiibo dedicati alla linea classica di Super Mario e con la quinta serie di Super Smash Bros.

Fortunatamente Nintendo sembra essere corsa ai ripari tra ristampe e nuovi rifornimenti degli amiibo introvabili, ma per ora la situazione rimane tragica almeno fino a fine mese, quando scopriremo l’effettiva disponibilità delle statuine di Splatoon, di Greeninja e Jigglypuff.

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Tutto questo preambolo per introdurre un’applicazione offerta gratuitamente lo scorso 30 Aprile sull’eShop di Wii U: amiibo Touch & Play: Nintendo Classics Highlights, che permette di sbloccare 30 diverse demo dell’era NES e SNES solamente posizionando un amiibo sul sensore NFC. Se l’idea di fondo può sembrare carina, vi sono cinque piccole distrazioni che si potevano evitare. Andiamo a scoprirle insieme.

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1 – La durata

Come già accennato, ogni amiibo posizionato sul Gamepad durante amiibo Touch & Play sbloccherà una demo di un gioco NES o SNES, non per forza relativa alla statuina registrata. Dall’avvio, il giocatore avrà tre minuti per giocare un particolare segmento del titolo (parleremo dopo di questo). Solo tre minuti dopodichè sarà costretto a riposizionare l’amiibo e/o comprarsi il gioco intero.
Tre minuti che possono andare bene per Kirby Super Star Ultra, Super Mario Kart o Super Mario Bros.  ma che sicuro non regalerano alcuna emozione per titoli come A Link to the Past o Super Metroid. Sarebbe stato più comodo avere una demo di una determinata sezione ma senza alcun limite di tempo, con un classico “Grazie per aver giocato” dopo aver raggiunto il determinato punto.

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2 – Le demo

Ogni volta che posizioneremo lo stesso amiibo sul sensore NFC potremo giocare una sezione da tre minuti del gioco assegnato: ad esempio in A Link to the Past avremo a disposizione nove scene, che si susseguiranno dall’inizio a casa di Link fino alla battaglia con Ganon, sempre con quell’infame limite di tempo. Era davvero necessario provare demo di titoli vecchi di circa vent’anni che sono recuperabili purtroppo anche in via illegale senza alcuna difficoltà semplicemente cercando su Google? Siccome gli amiibo non costano poco (il doppio di un titolo virtual console Super NES) perchè non sbloccare il gioco completo all’acquisto dell’amiibo?

3 – Il prezzo

Veniamo al punto più cocente di amiibo Touch & Play: il costo del titolo. Sappiamo che l’app è offerta gratuitamente sull’eShop, ma per poterla utilizzare bisogna possedere per lo meno un amiibo, quindi un costo minimo di 14,99 € per poter giocare una demo di 3 minuti dalle 5 alle 9 volte. Ipotiziamo di essere in possesso dell’ amiibo di Mario e, una volta fatto interagire con il gioco, finissimo per sbloccare un gioco di cui non ci interessa nulla, per esempio ExciteBike (non ho nulla contro Excitebike sia ben chiaro è solo un esempio N.d.G.)? Una vera fregatura, che ci obbliga per sbloccare tutte le demo a possedere almeno 30 amiibo, fate quindi voi i conti di quanto costi effettivamente amiibo Touch & Play, e del servizio che offre per quel prezzo, e vedrete che arriveremo sereni al prossimo difetto.

4 – Il paragone con Nes Remix

Nel caso come il sottoscritto possediate più di trenta amiibo, e quindi riusciate a sbloccare tutte e trenta le demo, noterete presto una cosa: i titoli sono praticamente tutti presenti in NES Remix 1&2, che al costo complessivo di circa venti euro regalano molte più sfide e permettono al contempo di provare i giochi in questione. Venti euro, ovvero circa cinque euro in più del costo base di un amiibo. NES Remix1&2 inoltre propongono per l’appunto remix dei giochi, offrendoli in salsa moderna con sfide uniche come “Salva Peach con Peach”, che per ovvie ragioni non sono presenti in amiibo Touch & Play.

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5 – L’album

Ok questo è più un mio capriccio che un vero e proprio difetto dell’applicazione (ed anche per questo l’ho citato per ultimo): siccome è studiata per far registrare gli amiibo, perchè non aggiungere un album che mostra quali statuine sono state registrate, magari con qualche informazione tipo la serie di provenienza o una piccola biografia, o meglio ancora si poteva utilizzare come guida all’acquisto dei futuri giochi compatibili con quel determinato amiibo.

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Una cosa del genere…

Per quanto adori le statuine di Nintendo (da felice possessore della serie completa, per ora, di Super Smash Bros.) amiibo Touch & Play mi è sembrato troppo impreciso e superficiale su quello che si poteva comunicare grazie ai Toy to Life della casa di Kyoto. Troppe imprecisioni in questa prima applicazione che speriamo verranno corrette nella prossima prendendo spunto dai giochi gratuiti su 3DS.

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