Da un’intervista rilasciata da Shigeru Miyamoto a TIME sono emerse nuove informazioni relative all’approccio nei confronti della storia di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, atteso i primi di marzo su Nintendo Switch.

 

Tra tutte le domande poste vi invitiamo a dare un’occhiata alla seguente:

 

Ho letto che Lei non era un grande ammiratore di titoli particolarmente incentrati sulla storia agli albori della Sua carriera. The Legend of Zelda: Breath of the Wild è chiaramente un titolo che da molto più spazio alla storia di tutti i primi capitoli di questa saga. Cosa ne pensa oggi della storia nei giochi?

 

Lasciatemi dire che Aonuma e la sua squadra non hanno creato un titolo in cui si “gioca la storia” ma nel quale ci si imbarca in essa e penso che abbiano trovato un modo unico per definire un equilibrio tra storia ed avventura. Non sto negando l’importanza della storia e penso che dopo aver giocato ad un titolo sia importante che essa rimanga nella mente. Ma ciò che penso sia una sfida è ridurre il tempo speso a spiegare una storia che è già stata imbastita.

 

Quello che credo sia importante, specialmente per una serie come Zelda, è che una persona sia capace di osservarla autonomamente e che possa viverla davvero. Penso che sia questa la sfida su cui abbiamo lavorato attraverso le interazioni con The Legend of Zelda. E così in questo titolo, mentre si gioca, si comincerà a scavare e scovare la storia che giace sullo sfondo.

 

E quindi penso che la storia in Breath of the Wild non rompa l’equilibrio stabilito dai suoi predecessori. Volevamo anche creare un titolo che, dopo essere stato terminato, facesse della storia l’esperienza stessa rimasta a coloro che l’hanno giocato. Questo gioco può essere affrontato in molti modi ed approcci diversi ed il tempo che serve a concluderlo può variare moltissimo.

 

 

 

Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti in merito a The Legend of Zelda: Breath of the Wild.

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