Redazione ILVG

News Rivelata la data di uscita per Drawn to Death

Sony Interactive EntertainmentThe Bartlet Jones Supernatural Detective Agency hanno annunciato che Drawn to Death uscirà il 4 Aprile per PS4 attraverso il PlayStation Store.

In una intervista rilasciata a Playstation BlogDavid Jaffe, creatore del gioco e mente dietro a titoli famosi come God of War e Twisted Metal, ci parla dell’originalità di questo nuovo titolo e dell’ispirazione che l’ha spinto nella creazione di quest’ultimo.

 

Come compareresti Drawn to Death con altri TPS del suo genere?

 

David Jaffe: Beh, diciamo che ci sono molti Hero Shooter oggigiorno, ma Drawn to Death è unico. Non solo sembra unico, ma addirittura si sente che è unico.

Il “tempo per uccidere” in Drawn to Death è davvero molto lungo. Ciò per un motivo ben preciso: Dare la possibilità ai giocatori di fare molti inseguimenti in giro per la mappa. Una volta affinata una certa conoscenza di quest’ultima, si potrebbe assistere a risvolti inaspettati, come ad esempio prede che si trasformano in cacciatori.

Le modalità di gioco supportano solo fino a quattro giocatori. Questo potrebbe far storcere il naso a molti, ma io penso che sia un punto di forza del gioco. Infatti con tanto tempo per uccidere e molti giocatori, una partita potrebbe risultare caotica e confusa. Noi volevamo che Drawn to Death non fosse così.

Volevamo che fosse super veloce (e lo è!), ma non tanto caotico da rischiare di dimenticare ciò che si voleva fare. Per noi è, inoltre, d’obbligo che i giocatori riescano a focalizzarsi su singoli obiettivi. Una delle cose che adoro del titolo è la capacità di apprendere lo stile di gioco di un giocatore dopo poco tempo e sapersi adeguare ad esso. Una cosa del genere risulta invece difficoltosa con molti giocatori in campo e la morte che sopraggiunge ogni 45 secondi.

 

 

Drawn to Death si basa sul concetto di fuga dalla scuola superiore e sulla fantasia degli adolescenti. Quanto di tutto ciò proviene da tue esperienze? Quanto invece ti è stato ispirato da altri?

 

David Jaffe: Quando ero piccolo, ed anche ora in realtà, non sapevo disegnare, ma come ogni bambino mi divertivo molto a scarabocchiare ed abbozzare sul mio quaderno in classe. Disegnavo supereroi, alieni, mostri e tutto ciò che avesse collegamento con il mondo nerd. E devo dire che mi ha salvato da molte noiose conferenze e ha fatto sviluppare la mia immaginazione.

Sono tra l’altro molto felice di dire che recentemente ho avuto un colloquio con l’insegnante di scienze di mio figlio più grande e si lamentava del fatto che disegnasse in classe invece di prestare attenzione.

Vi chiedete se ne fossi fiero? Potete scommetterci!

 

Potresti dirci qual è il tuo personaggio preferito? Che cosa del suo design ti fa sentire più fiero?

 

David Jaffe: Penso Ninjaw. E ciò che me lo fa dire è l’amore che provo per tutte le sue meccaniche. Ha infatti un rampino che le permette di svolazzare in giro per il livello, può fare dei backflip che la fanno evadere dai pericoli e inoltre crea delle barriere protettive nel cielo.

Adoro unire assieme queste caratteristiche, come ad esempio aggrapparsi con il rampino a un nemico per danneggiarlo per poi fare un backflip e proteggermi con lo scudo. Ninjaw può anche sparare squali ai nemici, ancorarli al terreno e rilevare i più deboli sul proprio radar.

Ma alla fin fine li adoro tutti, è come se fossero i miei ragazzi!

Adoro anche giocare con un’arma chiamata “Shaxe”, un misto fra un’ascia e un fucile a pompa. In più ogni volta che con quest’arma si produce una certa quantità di danno, un’enorme ascia arrugginita fuoriesce dalla canna del fucile. E cosa ce ne si fa delle lame? Beh, c’è un minigioco in cui il giocatore deve tirare una corda d’avviamento (come con un tagliaerba) al giusto momento per far sì che le lame comincino a girare. Una volta i azione potrete cominciare a spararle per fare tonnellate di danni!

Ora molti potrebbero dire che c’è troppo lavoro da fare. E a questi ultimi io direi che hanno ragione, ed è per questo che ci sono tante armi usa e getta in Drawn to Death. Ma una delle cose più belle è proprio questa varietà che dipenderà dal modo di approcciarsi dei vari giocatori.

 

Come sei stato influenzato dai tuoi precedenti titoli quando hai lavorato a Drawn to Death?

 

David Jaffe: God of War mi ha insegnato che le meccaniche di gioco sono ciò per cui io amo giocare e creare videogiochi. Sono conscio e rispetto il fatto che non tutti i giocatori la pensino come me. Ma a mio parere, più lavoro e più gioco, più capisco quanto ami e ammiri i videogiochi per le loro meccaniche.

Drawn to Death è proprio la realizzazione di questo. Certo, il gioco ha una storia e dei personaggi, ma è molto più significativo il suo gameplay, molto più rispetto ad altri miei  giochi. Penso che voi possiate vedere che nei miei titoli, sin da God of War, ci si sta allontanando sempre di più dalla narrazione, per focalizzarsi sulle meccaniche di gioco.

 

Qual è la cosa più importante per te, come designer, per incoraggiare i giocatori a tornare indietro?

 

David Jaffe: La persistenza è cruciale. Bisogna far sì di creare nei giocatori quel divertimento a fine giornata che li faccia desiderare di tornare ancora e ancora. E questo è il motivo per cui amo così tanto i giochi che vertono sulle proprie meccaniche.

Quando riesci nel tuo intento, sai che stai semplicemente dando ai giocatori quella sensazione di divertimentin maniera regolare! Non è fantastico?!

Come creiamo quel divertimento in Drawn to Death? Facciamo in modo che il gioco dia al giocatore il senso del proprio fallimento o successo in base alle loro scelte. In questo modo i giocatori, pur perdendo, comprendono i propri errori e capiscono cosa migliorare.

Allo stesso tempo quando un giocatore vince, sente di aver raggiunto la padronanza del gioco. Ma proprio perché è così!

 

Potete infine vedere il nuovo trailer qui di seguito:

 

 

Drawn To Death uscirà il 4 Aprile su PS4 esclusivamente in digitale, continuate dunque a seguirci per futuri aggiornamenti.

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