Redazione ILVG

Speciale Hands-On: Asus Tinker Board

Ammetto che sin dall’uscita del primo Raspberry, nel 2012, son rimasto affascinato da quell’idea e ho sempre immaginato il suo utilizzo come centro multimediale per la mia futura (ormai attuale) casa; il concept era semplice: un mini-PC basato su Linux con specifiche sufficienti a far girare alla perfezione un sistema casalingo di pseudo domotica che col tempo e grazie alla community è riuscito a diventare qualcosa di più, venendo utilizzato gli usi più disparati.. Dalla mother-board per i droni al centro di comando per videogiochi.

Col passare del tempo, però, la mia idea si è pian piano dissolta anche, e soprattutto, per la mia propensione ad utilizzare prodotti con disegnato sopra la mela morsicata e la poca voglia di avvicinarsi ad un nuovo sistema operativo che a detta degli utilizzatori medi di PC era tutto fuorchè intuitivo (certo, con le ultime versioni di Linux abbiamo potuto apprezzare dei miglioramenti significativi a livello di user-friendly).

Ma andiamo con ordine, il 12 gennaio 2017 siamo stati invitati alla presentazione delle nuove schede madri Asus, presso il videogames party di Milano,  e in quell’occasione abbiamo ricevuto il gradito regalo da parte di Asus Italia di quello che, una volta analizzato a bocce ferme, sarebbe diventata l’arma del colosso taiwanese per contrastare lo strapotere di Raspberry in quel settore ancora poco esplorato dalle grandi case: Le board da sviluppo.

A supporto di questa tesi ci viene in soccorso Rob Enderle (analista principale presso l’Enderle Group):

 

Asus con Tinker Board pone le basi sulla fetta di mercato dei mini-PC, che negli ultimi anni si è rivelato in continua crescita e quindi con alti profitti.

 

La potenza nel Palmo di una mano
Già da un primo sguardo alla scheda tecnica di Tinker Board si capisce perfettamente che le parole di Enderle son più che giustificate.

 

Specifiche Asus Tinker Board:

  • CPU: Rockchip RK3288 – Quad core 1,8 GHz ARM Cortex-A1
  • RAM: 2GB doppio canale LPDDR3
  • Hard disk: MicroSD slot con UHS-I
  • Display Output: porta HDMI 2.0 che supporta la risoluzione H.264 4K
  • Audio Playback: Supportato fino a 192k/24bit sample rate
  • GPIO: 40-pin Internal header con 28 GPIO pin
  • Connettività: Gigabit LAN a Bluetooth 4.0 + EDR connectivity Gigabit Ethernet port via PCI, 802.11 b/g/n Wi-Fi
  • Porte audio: 3,5 mm audio jack,
  • Porte USB: 4 USB 2.0
  • Porta HDMI 2.0 con 4K supportato
  • MIPI-CSI camera
  • MIPI-DSI con HD supportato
  • Alimentazione: Micro-USB
  • Sistema Operativo Supportato: Linux-Debian, KODI (TinkerOS proprietario)
 

In rete abbiamo trovato questa ottima Slideshow ad opera di Niyazi SARAL che in 15 slide descrive Tinker Board nel dettaglio.

 

Sono come te, ma migliore
Paragonando il nuovo dispositivo di casa Asus con il più diretto concorrente, Raspberry Pi 3, si può capire come la casa taiwanese abbia deciso di sfoderare l’artiglieria pesante per diventare il leader del settore; almeno sulla carta. A livello di dimensioni i due contender si equivalgono, ma la differenza è sotto il cofano il Rockchip quad-core a 1.8GHz abbinato ad una GPU Mali-T764 è in grado di riprodurre filmati in 4K e brani a 24-bit, cosa non possibile con Raspberry col suo ARM Cortex-A53 da 1.2 GHZ abbinato ad una GPU VideoCore IV, e motivo che potrebbe far propendere la scelta di un mediacenter proprio su Asus. Anche a livello di RAM, i taiwanesi primeggiano: troviamo due banchi da 1GB (per un totale di 2GB), il doppio del Pi, ma come per quest’ultimo la ram è saldata (quindi niente upgrade).

Il sistema operativo che troviamo su Tinker Board è una versione personalizzata di Debian che per l’occasione è stata rinominata TinkerOS. all’interno della distribuzione troviamo pre-installato Kodi (noto in precedenza come XBMC), il celebre programma Mediacenter che ha preso sempre più piede diventando una delle scelte obbligate sui diversi OS se si vuole un sistema multimediale che rasenta la perfezione.

Tinker Board costa quasi il doppio di Raspberry Pi 3, 64€ contro 35€, ma le potenzialità della board del colosso taiwanese sono maggiori. Al momento non sembra ancora essere reperibile sul suolo italiano, ma lo si può acquistare dal Regno Unito. Ovviamente il prezzo è alto e per questa cifra possiamo trovare sul mercato parecchi Box Android che sono ottimi mediacenter ( uno su tutti Roku), ma il valore aggiunto di Tinker Board è senza dubbio il sistema operativo, che sin dalla sua creazione ha fatto della libertà e l’apertura alla community il suo cavallo di battaglia. Se siete rimasti incuriositi dalle mie parole o anche solo da Tinker Board date un occhiata all’unboxing qui di seguito:

 Sudo, Sudo, SUDO!
Per chi come me è alla sua prima volta, potrebbe essere tutto difficile e poco comprensibile, soprattutto uno dei passaggi principale per iniziare a lavorare su Tinker Board: installare il sistema operativo. come avete potuto notare dal video non vi è OS pre-installato ne una memoria di massa dove installarlo, quindi armato di sd e un pc mi sono apprestato ad installare TinkerOS, a parte le difficoltà iniziali ed il rifiuto a seguire qualsiasi guida che aveva un minimo cenno di Aranzulla, ci sono riuscito in un tempo che definirei più che accettabile per un Nabbo di Linux come me (15 minuti circa, ma con l’immagine del SO già scaricata – si,dovrete scaricare TinkerOS dal WEB, con un peso di circa 2GB, quindi vi consiglio di utilzizare una scheda SD da almeno 16gb).

Una volta collegati tastiera, mouse, monitor e soprattutto alimentazione vediamo tutti i nostri sforzi prendere forma, il sistema operativo si avvia in modo fulmineo (per chi è abituato a Windows 10 o MacOS potrebbe essere quasi destabilizzante). Ci si trova subito a proprio agio, Linux non è più sicuramente il “mostro” spaventoso di un tempo. Certo, per ogni installazione o per un utilizzo più professionale dovremo utilizzare ancora i comandi (molti comandi sono simili a MacOS, essendo entrambi sistemi derivati da Unix), ma l’interfaccia a finestre ci fa subito capire che ormai tutti possono accedere a questa piccola scatola delle meraviglie.

Naturalmente le mie attenzioni erano rivolte a due programmi principalmente, entrambi pre-installati nell’OS: il browser web (nel caso specifico Chromium) e Kodi. Perchè non giriamoci attorno, il vero motivo dell’esistenza di Raspberry e i suoi fratelli è proprio questo.

Kodi Fratello Mediacenter
Ed è su questo punto che mi son soffermato a lungo; il mio scopo era proprio questo capire se un sistema come questo potesse sostituire tutti quei sistemi presenti in casa mia, ma anche nelle case di molti di noi, e quindi ho confrontato direttamente Apple TV 4, TimVision (ultima versione basata su Android) e Tinker Board. Se per le prime due soluzione possiamo trovare OS per lo più basati su architetture mobile con tutti i limiti delle applicazioni installate ed installabili, TinkerOS è un OS da PC vero e proprio. L’utilizzo principale dei tre contendenti però è uno, essere collegati alla TV e darci la possibilità di guardare film, ascoltare musica e perchè no guardare la TV in streaming.

Ed è qui che il primo contendente ci lascia per strada, TimVision è dannatamente bella esteticamente, ma supportata malamente da Android che nella versione installata, anche a causa delle pesanti personalizzazioni, fa si che alcune delle app più importanti semplicemente non funzionino o non ci siano (su tutti la mancanza di Netflix).

Ho sempre pensato che Apple TV sarebbe potuta essere la mia compagna di vita inseparabile (non ditelo alla mia ragazza), ma nei mesi trascorsi assieme alcune scelte di Apple e degli sviluppatori che ancora non stanno spingendo sul sistema l’hanno relegata in una posizione di svantaggio, la mancaza di app per Mediaset Premium e SKY (in questo secondo caso anche l’impossibilità di poter far mirroring) fanno si che Apple TV sia il classico studente intelligente che non si applica.

Tinker Board invece vince su tutta la linea, visto che KODI è studiato per racchiudere in se musica, film e streaming (naturalmente dovrete scaricarvi le vostre liste ipTV preferite, anche se di base ce ne sono già alcune caricate). Inoltre Netflix, Mediaset Premium e SKY son visibili tramite Browser Web come un normale PC. Tutto questo fa si che Tinker Board sia la scelta migliore se state pensando ad un media center e il prezzo è decisamente adeguato ai contenuti.

Asus Pensa a noi
Senza ombra di dubbio Asus Tinker Board, come Raspberry Pi, è un dispositivo economico, concepito per stimolare l’insegnamento di base dell’informatica e della programmazione basic, anche se a tratti sembra essere stato creato per tutti coloro che vogliono creare un proprio centro multimediale (a sostenere questa tesi anche TinkerOS con pre-installato KODI). Tinker Board, però, non è la prima scheda di sviluppo piccola, low-cost e low-power simile ad un Raspberry Pi (sulla carta) che si mette in gioco in questo settore comandato quasi esclusivamente dalla casa proveniente dalla Gran Bretagna; e la scommessa di Asus è grande perchè il difficile viene adesso. Raspberry ha alle sue spalle una community di sviluppatori ed appassionati impressionate che nell’arco degli anni ha lavorato sodo per portare Raspberry a dov’è oggi. Se Tinker Board sarà un successo lo scopriremo solo più avanti, quando la community darà la sua risposta; perchè la popolarità di una dev-board non è legata esclusivamente all’hardware (che in questo caso primeggia su tutti) e alla versatilità, ma anche e soprattuto al supporto di una community attiva e attenta. Sarà in grado Asus di farne nascere una per Tinker Board?

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