Bethesda Softworks, studio di sviluppo responsabile della serie The Elder Scrolls, rilascerà The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition per PlayStation 4Xbox One PC entro la fine del 2016. Un comunicato stampa, giunto proprio in giornata odierna, lo definisce “un evento davvero importante”; e, per l’occasione, lo studio di sviluppo invita tutti i giocatori a condividere le esperienze avute con la versione originale di Skyrim tramite l’hashtag “#SkyrimMemories“, pensato per riunire la community di fan che hanno già avuto modo di giocare l’acclamato titolo di Bethesda.

 

Il lancio dell’hashtag è accompagnato da un nostalgico tributo alla serie, che rievoca tutti i momenti chiave dello sviluppo di The Elder Scrolls dalla sua nascita fino al debutto di Skyrim. Di seguito il comunicato in questione:

Cosa rende speciale The Elder Scrolls V: Skyrim?
#SkyrimMemories
 

Ciao a tutti!

 

Ci sono buone probabilità che abbiate già sentito parlare di The Elder Scrolls V: Skyrim. Questo acclamato gioco è amato da milioni di persone, riconosciuto dalla critica e, ancora oggi, supportato da una comunità di giocatori attivi ed entusiasti. Entro la fine dell’anno, sarà pubblicata per Xbox One, PlayStation 4 e PC una versione aggiornata, The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition, che vanterà una grafica completamente rimasterizzata e comprenderà i tre DLC ufficiali: Dawnguard, Hearthfire e Dragonborn.

 

È un evento davvero importante. Ma per aiutarvi a comprendere perché è così importante, dobbiamo dare un’occhiata alle origini di Skyrim.

 

Se avete già giocato a Skyrim, condividete con noi le vostre esperienze tramite Twitter, Facebook e Instagram, usando l’hashtag #SkyrimMemories. Pubblicheremo i commenti migliori, dando vita a uno dei vostri ricordi in uno speciale animato!

 

The Eldest Scrolls
Era il 1994. Veniva inaugurato il tunnel della Manica. Sony presentava il sistema PlayStation. Justin Bieber nasceva. Kurt Cobain moriva. E uno sconosciuto sviluppatore di nome “Bethesda Softworks” stava per lasciare il segno nella storia dei videogiochi.

 

Quando The Elder Scrolls: Arena comparve sulla scena, la critica rimase perplessa. Il mondo dei giochi di ruolo era ormai orientato verso titoli più votati all’azione, cosa che si rivelava frustrante per gli appassionati di GDR vecchio stile. Ed ecco qui un gioco che, in apparenza, sembrava orientato verso l’azione come gli altri titoli, con un profondo sistema di combattimento in tempo reale, ma che, al tempo stesso, era ricco di contenuti, vantando un mondo incredibilmente grande, con oltre 60 città principali, privo di limitazioni artificiali alle esplorazioni dei giocatori.

 

I fan impazzirono subito per Arena, trasformando il gioco in un vero e proprio oggetto di culto. Due anni più tardi, questi stessi fan impazzirono ancora di più per The Elder Scrolls II: Daggerfall. Daggerfall era caratterizzato da combattimenti ancora più profondi, una storia più ricca e un’ampia gamma di nemici, ma soprattutto da una mappa di dimensioni davvero incredibili, paragonabili a quelle della Gran Bretagna. E poi arrivò The Elder Scrolls III: Morrowind, che offriva un’esperienza di gioco ancora più elaborata (anche se in un mondo più piccolo). Il gioco venne acclamato in tutto il mondo per il suo mix di dimensioni e dettagli, che offriva una storia ricca e una notevole libertà per i giocatori.

 

Ma questi tre titoli erano solo l’inizio. Nel cuore della corsa ai miglioramenti tecnologici e al boom dei videogiocatori, il 2006 vide la pubblicazione di The Elder Scrolls IV: Oblivion.

 

L’accoglienza riservata a Oblivion fu davvero incredibile. Il gioco venne accolto in tutto il mondo in modo così positivo da divenire immediatamente un successo. Oblivion vinse il primo premio come Gioco dell’Anno ottenuto dallo studio, scalando presto le classifiche dei migliori giochi di sempre stilate da diversi critici. Tutto questo grazie alla sua storia, mirata a salvare il mondo attraverso diverse dimensioni, alle sue splendide ambientazioni e all’incredibile libertà offerta ai giocatori.
In altre parole, Oblivion ha stabilito uno standard difficile da seguire e superare.

 

L’avvento del Sangue di Drago
Nel 2011, tutto il mondo videoludico conosceva The Elder Scrolls. Dopo Oblivion, le aspettative erano alle stelle e milioni di nuovi fan attendevano con ansia il capitolo successivo. Era difficile immaginare come The Elder Scrolls V: Skyrim potesse riuscire a soddisfare tutte queste aspettative.

 

Ma è riuscito nell’impresa, e alla grande. Innanzitutto, con la sua storia: dove i precedenti titoli di The Elder Scrolls ponevano i giocatori nella posizione di assistere grandi e potenti personaggi, in Skyrim sono loro stessi a essere grandi e potenti: l’ultimo Dovahkiin, l’eroe della profezia nato con un corpo mortale e l’anima di un drago, destinato a salvare l’Impero. Per sviluppare tali poteri, i giocatori danno la caccia a draghi, fermano una guerra civile, ricreano un paio di antichi ordini e visitano l’aldilà (e questo solo per quanto riguarda la trama principale…). L’epica storia porta i giocatori a esplorare un’intera regione risultando al tempo stesso coinvolgente e profonda.

 

E poi c’è il gioco… Dimenticate le foreste, i pascoli e le coste idilliache di Cyrodiil viste in Oblivion, Skyrim è ambientato nell’aspra provincia settentrionale che dà il nome al gioco, costellata da pericolosi picchi montani e disseminata da ghiaccio e neve. Eppure, nonostante le rigide ambientazioni, il gioco è dotato di grande varietà visiva, con sacche isolate di verde, antiche rovine e lo splendore sotterraneo di Blackreach. Sebbene più piccola di Cyrodiil (e, naturalmente, molto più piccola di Daggerfall), Skyrim è una regione densa di contenuti, e le numerose scoperte la faranno apparire significativamente più grande.

 

Inoltre, questo mondo è popolato da personaggi e creature che vivono la loro vita e agiscono con fini ben precisi. Lupi che cacciano cervi, giganti che portano al pascolo mammut, draghi che attaccano insediamenti, vampiri che tendono imboscate a banditi e molto altro ancora. Potrete scegliere se partecipare a questi incontri o se ignorarli completamente: in entrambi i casi, questi eventi contribuiranno a creare un mondo vivo, che continua a esistere anche quando non siete presenti ad assistere.

 

Naturalmente, se sceglierete di partecipare a queste attività, scoprirete che il sistema di combattimento si è evoluto rispetto a quello di Oblivion. Grazie alla possibilità d’impugnare contemporaneamente due oggetti diversi (sempre che non stiate usando armi a due mani, naturalmente), i combattimenti risultano molto più vari e organici. Potrete impugnare una letale spada in una mano e un altrettanto letale incantesimo Palla di Fuoco nell’altra, cambiando attacco a seconda della situazione. Inoltre, a prescindere da cosa abbiate in mano, avrete sempre con voi il potere della vostra voce: gli Urli da Sangue di Drago aggiungono un terzo metodo di attacco o di difesa.

 

Per i più produttivi, Skyrim ha anche migliorato il sistema di creazione degli oggetti. Invece di limitarsi a riparare gli oggetti, ora potrete imparare a creare armature, armi, gioielli e persino cibi, utilizzando materiali grezzi. È facile dimenticarsi dei problemi di Tamriel per concentrarsi sulla creazione di un’armatura fatta di ossa di drago.

 

E tutto questo solo nel gioco base. Tre espansioni aggiungono nuove meccaniche di gioco, oltre a un’ampia gamma di nuovi oggetti, personaggi e missioni. Dawnguard contiene due nuove fazioni per il mondo di gioco, nonché la possibilità di trasformarsi in un signore dei vampiri. Hearthfire introduce la creazione e la personalizzazione di una propria dimora. Infine, Dragonborn permette di domare e cavalcare un drago. (Come già annunciato, la Special Edition includerà tutte le espansioni di Skyrim; di fatto, se le avete già acquistate tutte su Steam, avrete gratuitamente la Special Edition.)

 

Oltre il Mare dei Fantasmi
Come è stato accolto tutto questo? Per prima cosa, sono arrivate le recensioni, migliori persino di quelle di Oblivion sotto quasi tutti gli aspetti. Poi sono giunti i riconoscimenti: Skyrim ha vinto oltre 200 premi come Gioco dell’Anno ed è stato definito il miglior gioco di tutti i tempi da diverse pubblicazioni. Infine, le vendite: in un comunicato stampa del 2014, Bethesda ha dichiarato di aver venduto oltre 20 milioni di copie di Skyrim… e da allora sono passati due anni!

 

Il continuo interesse per Skyrim ha contribuito a spingerlo oltre i confini dell’industria videoludica, in un mondo più ampio di cultura pop. Il gioco è stato citato in serie come South Park, Futurama e NCIS; ha fatto una comparsa agli inizi di Clueless Gamer di Conan O’Brien; il suo tema musicale è stato riprodotto in cover da parte di musicisti di tutto il mondo; e, naturalmente, “Fus Ro Dah” e “una freccia nel ginocchio” sono divenuti dei famosissimi tormentoni di Internet. (Per non parlare di tutte le citazioni in altri giochi, tra cui World of Warcraft, League of Legends e Borderlands 2.)

 

Quindi, possiamo dire che Skyrim è ancora un titolo importante. Per questo, cinque anni dopo la sua pubblicazione iniziale, sta per tornare. I giocatori su console potranno vivere questa vasta avventura sui sistemi di ultima generazione, e tutti (compresi i giocatori su PC) potranno apprezzare i benefici della grafica rimasterizzata e dei solidi DLC. (Inoltre, i giocatori su PC potranno utilizzare Skyrim a 64-bit.) Per qualcuno, Skyrim Special Edition sarà il primo viaggio in questo epico mondo. Per altri, sarà il ritorno a un territorio familiare. Tuttavia, che siate nuovi giocatori o esperti veterani, le esperienze di gioco saranno sempre diverse. È questo che rende i titoli di The Elder Scrolls così avvincenti. Ed è per questo che, cinque anni più tardi, Skyrim è ancora un titolo importante.

 

Bethesda lancia l’hashtag #SkyrimMemories, invitando tutti i giocatori a condividere i propri ricordi con Skyrim per far parte di uno speciale animato. Restate sintonizzati per saperne di più!

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