Redazione ILVG

Speciale #Amemipare: la seconda vita di Final Fantasy VII

 

#amemipare è una rubrica a cadenza mensile in cui l’autore tratta” di pancia” il tema dell’articolo. Quanto segue quindi potrebbe non rappresentare al 100% l’opinione della redazione (come d’altronde vale per tutti gli editoriali).
Si, lo so che “a me mi” non si dice, ma quando ci vuole, ci vuole. Benvenuti quindi, amanti dei videogames da tutto il mondo, a questa nuova rubrica dedicata al dialogo e allo scambio di opinioni dove io vi dirò il mio parere su determinati argomenti e voi sarete costretti ad ascoltarmi. Ovviamente la cosa sarà assolutamente reciproca e non vedo l’ora di leggere i vostri commenti con relative minacce di morte e blasfemie di vario tipo. Come primo argomento, come avrete già intuito se degli articoli leggete almeno il titolo, questo primo “episodio” sarà dedicato a Final Fantasy VII. Versione base, rimasterizzazione e remake. Per non farci mancare nulla.

L’infinita fantasia finale
La grafica è un elemento per forza di cose importante, ma ci saranno sempre Quelli che fanno tanto la parte dei moralisti, ma poi venderebbero la sorella al mercato nero per comprarsi la scheda grafica di ultima generazione per far girare Gta V al massimo
Mettiamo subito le cose in chiaro: per me Final Fantasy VII è il miglior capitolo della serie. Ma a mani basse proprio. Il motivo non è qualcosa che può essere scritto in poche righe e, come tutta la natura di questa rubrica, si tratta di qualcosa di molto personale e soggettivo (in poche parole: perché si). Ricordo ancora quando, piccino piccino nel lontano 1998, andai a casa di un mio amico per provare “un nuovo gioco stupendo, ma in inglese”; (così venne definito allora, con tono dispregiativo) e, vista la mia ignoranza della lingua anglosassone, mi trovai sin da subito a capire meglio i simboli degli insulti di Barret piuttosto che la normale lingua inglese. Ecco che quindi, per i primi anni, mi limitai a livellare in modo ossessivo i personaggi, dandomi da solo degli achivement per rendere il tutto più divertente (su la mano chi ha portato Aerith al livello 99 nel primo cd di gioco). Nonostante avessi già messo mano a Final Fantasy VI (sempre in inglese, ma capace comunque di coinvolgermi sin da subito), Final Fantasy VII riuscì a conquistarmi grazie ad un character design che si sposava alla perfezione con tutti i miei gusti di allora. Ho amato ogni singolo personaggio utilizzabile all’interno della storia (il mio team definitivo è sempre stato Cloud, Tifa e Vincent), con la sola eccezione di Yuffie, quella piccola schifosa creatura ruba materie utile come pulirsi il culo coi coriandoli. Poi ovviamente tutto guadagna un’aura di misticismo quando si parla di Sephirot, personaggio che rimane tutt’ora una delle mie figure di riferimento per quanto riguarda il panorama videoludico. Questo grazie ad un design tanto semplice quanto carismatico (ah il Nomura dei tempi d’oro, quando non piazzava catene e cinture alla membro di segugio), una psicologia interessante, curata molto più di quella dei protagonisti, e accompagnato da una colonna sonora che, tutt’ora mentre sto scrivendo, rimbomba nelle casse del mio pc inviandomi stimoli di piacere. Credo che l’unico altro antagonista della serie capace di farmi provare certe emozioni sia stato Kefka Palazzo, ma tanto la maggior parte degli utenti non avrà nemmeno sentito parlare di questo magnifico personaggio e quindi possiamo anche passare oltre. Ad influire pesantemente sul mio giudizio legato alla settima fantasia finale è stato, inevitabilmente, il comparto tecnico. Abituato ad un mondo bidimensionale, il primo contatto con le avventure di Cloud & Co. non poté che lasciarmi del tutto spiazzato davanti a cotanta mole di elementi su schermo. Personaggi che si muovevano in un mondo vivo, battaglie finalmente dinamiche, evocazioni che non erano più una misera gif con tre animazioni e sfondi animati capaci di proiettarti all’interno della storia come mai prima di allora. Perché, diciamocelo, la grafica è una componente fondamentale nei videogiochi, soprattutto in quelli che hanno come scopo quello di trainare l’utente all’interno di un mondo immaginario, ma dirlo sembra essere diventato offensivo nei confronti dei videogiocatori duri e puri. Quelli che fanno tanto i moralisti, ma poi vendono la sorella al mercato nero per comprarsi la scheda grafica di ultima generazione per far girare Gta V al massimo. Che muoiano male. Ovviamente la grafica non deve essere l’unico elemento di spicco all’interno della produzione (non è vero Final Fantasy XIII?), ma come per la riuscita di una buona torta, tutti gli elementi devono essere selezionati con cura senza sottovalutare alcuna caratteristica.

Fuori il vecchio, dentro il nuovo
Non nascondo che il Remake, invece, è riuscito a farmi provare un brivido caldo nei pantaloni
Dopo questa non troppo breve opinione sul gioco originale, finalmente arriviamo al punto focale della questione. Final Fantasy VII sta tornando. Il tanto venerato titolo Square sta vivendo una seconda giovinezza grazie all’uscita sia di una semplice conversione in HD (della quale potete leggere la recensione qui) che di un vero e proprio remake, in arrivo prossimamente prima su PlayStation 4 e, poi, su altre console al momento non definite (Nintendo NX?) . Cosa ne penso in poche parole? La conversione HD è un prodotto fatto per i nostalgici come me e per chi non ha ancora avuto occasione di mettere mano ad una pietra miliare della storia dei videogiochi, ma il restauro fatto non si può certo definire magistrale e una cristo di traduzione per i ragazzini che, come me all’epoca, non conoscono bene l’inglese poteva essere aggiunta (dopotutto bastava usare una delle millemila versioni disponibili per il PC). Non nascondo che il Remake, invece, è riuscito a farmi provare un brivido caldo nei pantaloni. Immaginate: è come se la vostra fidanzatina (o fidanzatino, per le lettrici) delle medie, che ovviamente avete amato alla follia e che avete poi perso di vista, fosse diventata un modella e bussasse improvvisamente alla vostra porta oggi. Più bella di prima. Nuda. Pronta a riprendere le lezioni di medicina (dopotutto siamo stati tutti dottori con qualche nostra compagna delle medie) da dove le avevate lasciate. Ecco, a me il remake di Final Fantasy VII fa più o meno lo stesso effetto. Un ritorno in grande stile, al passo coi tempi, ma con tutte quelle caratteristiche che ti hanno fatto innamorare all’epoca. Ma (ed è un “ma” bello grosso) è stato annunciato in questi giorni che pare che il remake verrà suddiviso in episodi, come un titolo Telltale qualunque. Ecco, questa cosa, per quanto non mi faccia del tutto cambiare idea sul progetto, mi ha lasciato abbastanza perplesso. Perplesso perché vedo difficile gestire un open world attraverso una serie episodica e perché, da grande amante della serie, avrei preferito avere tutto il gioco in mano per potermici squagliare la faccia, piuttosto che a rate suddivise in un lasso di tempo (ancora) non precisato e magari dalla durata esigua. Siccome vedo difficile che la decisione di fare a pezzi (perdonate il termine forse troppo violento) Final Fantasy VII sia stata fatta come scelta stilistica, il primo motivo che mi viene in mente è quello che Square voglia mantenere una data d’uscita “umana” e non far fare al titolo la fine di Final Fantasy XV. Dopotutto tra due anni è il ventennale della versione originale ed è molto probabile che, non riuscendo a garantire una release completa, abbiano preferito puntare sull’uscita del primo episodio della serie entro il 2017. A costo di sembrare ripetitivo ci tengo a sottolineare come la scelta di suddividere un videogame in episodi non debba essere fatta a caso, ma con il preciso scopo di valorizzarne il comparto narrativo, permettendo così l’utilizzo dei cliffhanger in modo intelligente e mantenendo l’attenzione del giocatore sempre salda e concentrata dall’inizio alla fine. Cosa che con un titolo gdr uscito 20 anni fa e di cui tutti conoscono i colpi di scena (Aerith Dies) non ha assolutamente senso e “a me mi pare una cagata”.

Tirando le somme
Voi che ne pensate di Final Fantasy VII?
Bene. Ora che vi ho sfracellato gli zebedei ho bisogno di un vostro parere! Voi che ne pensate di Final Fantasy VII? Lo odiate? È il vostro preferito? Lo ritenete sopravvalutato? E, se si, perché? E già che ci siamo: datemi la vostra Top3 dei titoli della celeberrima saga Square Soft/Enix. Personalmente vado a colpo sicuro con 1) Final Fantasy VII, 2) Final Fantasy X e 3) Final Fantasy VI, ma voglio sapere se c’è davvero chi ha coraggio di mettere il XIII in top! E per quanto riguarda le avventure di Cloud: prenderete una delle due “nuove” versioni? Che ne pensate della suddivisione in episodi? Fate sentire la vostra voce! Nessuno ha usato ancora Novox su di voi. E, in quel caso, considerate questa rubrica come la vostra Erbe dell’Eco/Panacea.

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