Shigeru Miyamoto è una figura nota nel panorama dell’industria videoludica, responsabile delle serie di Super MarioThe Legend Of ZeldaPikminStar Fox e molti altri. Di recente, il web ha riportato alla luce un’intervista con Miyamoto che risale al 1998, ma che sta iniziando a essere tradotta soltanto adesso.

 

L’intervista rivela molti aspetti della sua filosofia sulla creazione dei videogiochi; Miyamoto, infatti, afferma già nel 1998 che i suoi team non si concentreranno sul realismo al 100%, perché un velo di incredulità è sempre necessario per poter esprimere sempre liberamente il proprio stile, altrimenti rinchiuso all’interno dei limiti della realtà.

 

Ricordiamo che il 1998 era l’epoca in cui la grafica 3D iniziava appena ad affacciarsi sul mondo, con l’ormai defunto Nintendo 64 a un solo anno di vita. Quando gli è stato chiesto in che modo l’hardware si stesse muovendo verso un maggiore realismo, dunque, Miyamoto ha risposto come segue:

 

Intervistatore: A proposito di precisione, l’hardware di oggi sta forzando gli sviluppatori a creare e mostrare cose ai giocatori che non erano necessarie con le tecnologie passate.

 

Miyamoto: Sì, è vero che adesso, con il 3D e tutto il resto, ci sono molte più cose da poter creare in quei mondi. Ma non importa quanto possa essere avanzata la tecnologia: non proveremo a creare degli effetti grafici realistici al 100%.

 

Intervistatore: Di proposito?

 

Miyamoto: Di proposito, sì. Se la tecnologia arrivasse a toccare quel livello, gli sviluppatori non potrebbero creare qualcosa di imperfetto, no? Questo è uno dei motivi per cui utilizziamo uno stile rappresentativo, come i poligoni deformati, ad esempio.

 

Intervistatore: Giusto. Anche se i mezzi di espressione aumentano, ci sarà sempre bisogno degli uomini come intermediari.

 

Miyamoto: Se dici di dover creare qualcosa di “reale”, allora tutto diventa una questione tecnica; e il vincitore è colui che riesce a creare l’immagine più “realistica”, no? Solo che io non credo sia giusto. Perché è qui che l’identità creativa di una persona o il suo stile vengono davvero alla luce.

 

La filosofia di Miyamoto si è rivelata valida anche nel corso degli anni, con titoli come SplatoonSuper Mario Bros che continuano a vendere relativamente bene al grande pubblico nonostante privi di forti pretese grafiche. Appare evidente, dunque, come Nintendo abbia abbracciato “a cuore aperto” la filosofia di uno dei suoi maggiori autori, diventando una delle più grandi aziende nell’industria videoludica odierna. Il suo marchio di fabbrica è lo “stile”, colori vivaci che siano un’espressione di creatività; e non c’è dubbio che l’azienda continuerà a seguire le orme di Miyamoto, per molto, molto tempo ancora.

 

Se siete curiosi di leggere il resto, potete trovare l’intervista completa a Miyamoto (in lingua Inglese) a questo indirizzo.

 

Miyamoto, in un’intervista del 1998, discute di game design e del suo modo di vedere la creatività nei videogiochi, prioritaria sul semplice “realismo”. Restate sintonizzati per saperne di più!

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