Sul palco della conferenza Sony della Gamescom 2014 quest’anno sono state mostrati diversi prodotti destinati sicuramente a fare un certo rumore da qui all’uscita e oltre: dall’imminente inFamous: First Light all’esclusiva firmata From Software Bloodborne, dal nuovo progetto di Ninja Thoery al ritorno del redivivo Silent Hill di Konami, gli spunti non sono certo mancati. Calato il sipario e spenti i riflettori però a fare rumore è rimasto, paradossalmente, il silenzio della grande assente alla conferenza: Playstation Vita. 

Il “quadro storico”
Con la portatile Sony si è mossa indubbiamente bene per tutta la fase pre-lancio dall’annuncio fino all’uscita, scegliendo un prezzo di lancio che all’annuncio era 10 euro sotto quello della concorrenza (3DS fino al primo price-cut era infatti venduto a 260 €) e proponendo una lineup tutto sommato nutrita tra spin off, adattamenti portatili e nuove proprietà intellettuali.

Il classico cane che si morde la coda
I problemi sono però iniziati nella fase immediatamente successiva al lancio dove la console non è riuscita ad imporsi, con le scarse vendite a scoraggiare gli sviluppatori (con il risultato di vedere progetti cancellati, come il capitolo di Bioshock dedicato alla macchina, oppure rilasciati in condizioni abbastanza pietose come Call of Duty: Black Ops – Declassified) e la pochezza del software a scoraggiare i potenziali interessati… Il classico e proverbiale cane che si morde la coda.

 

Mentre Nintendo puntava sui suoi brand, Sony non spingeva sul suo “tesoretto”: gli studi interni
I tentativi di Sony per uscire da questo stallo in Occidente (in patria la situazione è decisamente più rosea) poi sono stati “troppo poco” e forse anche “troppo tardi”: laddove Nintendo in una situazione molto simile con 3DS ha fatto ripartire le vendite abbassando il prezzo della macchina e giocandosi i suoi jolly (uno su tutti: Mario Kart 7) Sony ha invece proposto si titoli di livello che meritavano molto più successo come ad esempio Soul Sacrifice e relativo seguito o Killzone Mercenary, ma rilasciandoli con il contagocce e soprattutto mai calando l’asso come ha invece fatto la controparte. Non potendo competere alla pari con brand capaci da soli di spostare grosse fette di mercato la strada più logica da seguire sarebbe stata quella di sfruttare gli studi interni del marchio Playstation e l’hype che riescono a generare ad ogni loro nuovo progetto (parlando ancora per esempi: rilasciare un prodotto come The Last of Us: Left Behind in esclusiva su Playstation Vita avrebbe sicuramente dato una botta sensibile alle vendite). L’unica “testa di serie” messa al lavoro su Vita è stata invece Media Molecule con Tearaway lo scorso Novembre… Non a caso si diceva troppo poco e troppo tardi. A completare il quadro ci sono poi alcune dichiarazioni dell’ultimo periodo che lasciano difficile immaginare un’inversione di tendenza, data l’intenzione di rilasciare meno produzioni first party sulla console affidandosi piuttosto al Remote Play con PS4.

 

Gamescom 2014: il fattaccio
Andiamo avanti veloce fino alla conferenza del 12 Agosto. Si è già detto in apertura che Playstation Vita è stata la grande assente sul palco, lasciando a bocca asciutta tutti i possessori della macchina nonostante entro l’anno dovrebbero arrivare sugli scaffali almeno altri due titoli in esclusiva (Freedom Wars e Oreshika). Ma più che il fatto che non sia stato mostrato nulla, a mettere in allarme dovrebbe essere in particolare un titolo che invece era presente, ovvero Tearaway Unfolded, una sorta di “remake espanso” di quell’unico gioco sviluppato da uno dei team interni più amati di Sony su PS Vita. Sarà forse prematuro fasciarsi la testa, ma se il titolo Media Molecule fosse l’apripista di un fuggi fuggi generalizzato verso Playstation 4 la situazione per la “sorella minore” assumerebbe contorni critici: all’intenzione di portare meno produzioni interne sulla console si aggiungerebbe la perdita delle uniche esclusive che potrebbero forse spingere all’acquisto qualche giocatore.

L’ultimo chiodo sulla bara di PS Vita
Un vero e proprio impoverimento del parco titoli a dispozione, o in altre parole l’ultimo chiodo sulla bara di PS Vita. Un chiodo forse necessario se l’alternativa è vedere morire progetti che avrebbero tutto il potenziale per continuare a vivere, ma non per questo meno amaro.

La possibile via d’uscita
La soluzione porta il nome di Playstation Tv, ma a patto di entrare in competizione diretta coi concorrenti
Vogliamo chiudere questo articolo troppo all’insegna del disfattismo parlando di quella che potrebbe essere la via di uscita per garantire alla console quantomeno un dignitoso oblio. La soluzione porta il nome di Playstation TV, che grazie alla possibilità di accedere da subito al catalogo di PS1, PSP e PS Vita da sola e a quello di PS4 tramite Remote Play (e, nonostante qualche riserva su prezzi e fruizione in alcune zone del mondo come l’Italia, in futuro anche quello PS3 con Playstation Now) potrebbe risollevare la situazione aumentando la base installata. Per fare questo però è necessario entrare più direttamente in competizione con prodotti simili ed affiancare al parco titoli del software per accedere e fruire di contenuti multimediali (oltre ovviamente a Netflix, peraltro già accessibile su PS3 tramite un app riservata agli utenti americani, l’arrivo di applicazioni come XBMC o Plex potrebbe davvero fare la differenza, trasformando la macchina in un media center).

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